Titolo: Il mio nome detto da te
Autore: Sabrina Di Francesco
Editore: Concreo Edizioni, 2012, p. 212
La TramaEloise è una mamma che non ha mai avuto figli, una donna capace di un amore inesauribile, per l’uomo che incontra appena più che ventenne, e dal quale non si separa mai, anche se il tempo ha trasformato quell’amore orgoglioso, testardo, autarchico… in un legame ingrato ed ingordo.
E’ una donna capace di dare quell’amore che solo una madre può dispensare, oltre e nonostante i limiti del vincolo di sangue.
E’ una donna che si racconta e racconta la vita in migliaia di pagine sparse, confinate in un angolo della sua vita, dentro ad un vecchio baule nel quale nasconde anche il proprio inconfessato desiderio di scrivere.Marco è un giovane redattore di un quotidiano cittadino, narratore e protagonista di una storia a ritroso nel tempo, impegnato, in un viaggio di esplorazione nel passato, che lo porta a riscoprire vecchi ricordi, dolci, agrodolci ed amari, sino alla soluzione di un antico segreto, irrisolto come la sua infanzia, ed a riscoprire la presenza dell’altro nella propria vita.Vincenzo è un uomo sconfitto e sopraffatto dai propri fallimenti, infelice ed impotente di fronte ai propri limiti, solidi come sbarre di una gabbia fatta di rancore, rabbia ed inappetenza verso la vita.Pietro è una persona con un talento naturale, una capacità sconosciuta, quasi curativa: riesce a far emergere da ogni persona un’immagine autentica, impedendo fermamente a chiunque di usare una maschera o di nascondersi sotto mentite spoglie o semplicemente di millantare una vita artefatta e non propria.Due parole sul libroApprezzare un libro nel quale la narrazione di eventi cede il passo all’introspezione, lungo un continuo dialogo della coscienza, è una questione del tutto personale.
Io ho apprezzato questo romanzo, e ti spiego il perché.Mi piace perché ho percepito nella storia una vicenda di insospettabile trasformazione, di evoluzione, di liberazione dei talenti, di accettazione del passato, anche se doloroso, come elemento necessario del tempo presente.
Mi sono ritrovata a partecipare con viva emozione alle azioni dei protagonisti, ho avvertito un senso di delusione per l’immobilismo che apparentemente paralizzava le vite di alcuni di loro, ho accolto il senso di vuoto, solitudine ed impotenza celato nei primi capitoli del romanzo, coltivando segretamente, con la fiducia ingenua del lettore, la speranza che qualcosa, senza sapere cosa esattamente, sarebbe accaduto.
La mia fiducia era ben riposta.
Qualcosa accade, atteso ed inaspettato, e concilia il moto interno dell’animo dei protagonisti con gli eventi esterni che fanno da ingranaggio alle loro vite. Vi sono accadimenti drammatici, che riaccendono la presenza profondamente evocativa di ricordi che abitano un luogo dimenticato della coscienza.
Ci sono persone che si ritrovano ed altre che si incontrano, e questi incontri, silenziosamente infondono il coraggio, e così la possibilità di un cambiamento, della liberazione della creatività, di una soluzione di nodi del passato, in un processo di riconciliazione.
Queste poche parole di commento sono una raffigurazione del tutto personale dei contenuti di questo libro che, come tale, certamente non può contenere alcuna pretesa di verità.
Ogni spettatore guarda con i propri occhi, avverte con i propri sensi ed elabora con il proprio pensiero una storia che gli viene narrata, quale che sia la forma della narrazione.
Quel che posso dire è che in questo libro di sole due centinaia di pagine o poco più, scritto con una prosa curata ed elegante, vi sono molte cose che, bene o male, hanno a che fare con la vita di ognuno di noi.Ti invito a cercarle.Written by Elena De Luca