Racconta di Rizvan Khan, (Shahrukh Khan) indiano musulmano affetto dalla sindrome di Asperges ( una forma di autismo ), che cresciuto dalla madre con esemplare affetto e pazienza, alla morte di quest'ultima raggiunge il fratello minore Zachary a San Francisco e s'innamora della parrucchiera indiana induista Mandira (Kajol), madre single del piccolo Samir.
La storia d'amore descritta con realismo e dolcezza riscalda gli animi, fino a quando dopo l'11 settembre 2001 il rapporto fra i tre verrà tragicamente mutato dagli avvenimenti che da quel terribile giorno come conseguenza piomberanno nella loro tranquillità. Mandira lascerà Rizvan che inizierà a viaggiare in tutta l'America, per mantenere una promessa fatta all'amata e questo suo viaggio inaspettatamente cambierà la vita di molti e diventerà un simbolo per il mondo intero.
Un film che mi ha fatto piangere come non facevo da tempo, che racconta dell'11 settembre da un punto di vista che non avevo mai valutato. Un film in cui si parla del legame più forte del mondo, quello tra una madre un figlio, ma anche dove si parla di odio, razzismo, xenofobia e soprattutto un film dove un uomo semplice, affetto da una malattia che lo caratterizza e lo ha spesso condannato all'esser deriso e all'esclusione, dà una lezione di coraggio, bontà e umanità a tutto il mondo.
Un film per tutti, ma dico sul serio tutti. Un film che farò vedere un giorno ai miei figli o ai miei nipoti. Un film che con attori di Bollywood ( Hollywood indiana ) , a noi sconosciuti, ha vinto premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
Guardatelo e fatemi sapere, ne vale davvero la pena.
BUONA VISIONE
Lulù