"Il mio nome è Sissi" di Allison Pataki

Creato il 24 novembre 2015 da Eliza @BiblioEliza
Buona sera amici lettori!Uh che freddino che è venuto su! Beh, in realtà ora ci stupiamo tanto ma questa dovrebbe essere la normale temperatura di Novembre (anzi fine Novembre).
Anche voi lo sentite nell'aria? Cosa? Il Natale cari lettori!! Sii!! Qui nel mio paesino già domenica si inizierà ad entrare nel mood natalizio con l'accensione di albero e presepe (poi magari vi metto qualche foto su Facebook e Instagram perché vi assicuro che merita) e io già mi sto muovendo per fare i regali di Natale. Inoltre, udite udite, quest'anno anche il mio tavolo da lavoro, la mia amata scrivania, sarà debitamente addobbata con un bel alberello! Poi ovviamente ve lo presenterò!Ma passiamo ai libri (che poi tenetevi pronti perché a breve ci saranno novità sul blog...). Oggi recensione! Vi parlo di un libro che mi ha gentilmente inviato la BookMe (che fa parte del gruppo De Agostini). Si tratta di una biografia romanzata di uno dei personaggi storici che mi ha più affascinato, tanto da aver letto diverse biografie. Si tratta di Il mio nome è Sissi di Allison Pataki.
Titolo: Il mio nome è Sissi
Titolo originale: The Accidental Empress
Autore: Allison Pataki
Editore: BookMe
Pagine: 540
Ebook: € 8,99
Cartaceo: € 16,90
Data di pubblicazione:  27 ottobre 2015
Link Amazon: Il mio nome è Sissi
TRAMA
  È il 1853 ed Elisabeth ha appena quindici anni quando lascia gli amati boschi della Baviera per accompagnare la madre e la sorella Helene alla corte degli Asburgo. È Helene, infatti, la prescelta, colei che, secondo il volere dell'Arciduchessa madre, sposerà il cugino Franz Joseph. Ma il destino ha altri programmi e presto Sissi si ritrova all'altare, sepolta sotto un vestito magnifico troppo imponente per la sua figura, la morsa impietosa del corsetto a toglierle il fiato. Al suo fianco c'è l'uomo dei sogni: giovane quasi quanto lei, ricco e potente oltre ogni immaginazione, irresistibile nell'alta uniforme. La piccola Sissi diventa imperatrice e milioni di sudditi impazziscono per lei. Ma la Corte di Vienna non è il mondo delle fiabe, e il "vissero felici e contenti ", forse, è un miraggio. Perché l'impero è in fermento e l'Arciduchessa non vuole rinunciare al predominio sul figlio. Perché essere imperatrice significa sacrificare ogni libertà, compresa quella di crescere i propri figli. Perché Franz è alle prese con doveri più grandi di lui. Perché la morte non guarda in faccia nessuno, neppure i principi di sangue blu. Perché non bastano le mille candele dei saloni dorati di Schönbrunn a far brillare un amore che si spegne un po' ogni giorno. "Il mio nome è Sissi" rivisita il mito dell'imperatrice più amata sulla scorta di un'approfondita ricerca storica, restituendoci, in forma di romanzo, tutta la complessità di un personaggio indimenticabile.


Chi di noi, giovane fanciulle nate e cresciute  non nell'era di internet ma in quella della televisione con tubo catodico (si è realmente esistita, ve lo giuro!), non si è ritrovata da piccina accanto alla mamma/nonna/zia, sotto periodo natalizio a guardare in tv le romantiche gesta della principessa Sissi impersonata dall'intramontabile Romy Schneider? Avanti, ammettiamolo, la crinolina sembrava scomoda ma anche tanto bella! In quei film tutto è bellissimo! Certo, il famoso rituale di corte spagnolo (si si spagnolo, anche se siamo in Austria) era un brutto boccone da buttare giù per Sissi, ma infondo la sua vita non era male: bei vestiti, ricchezze, un bel marito (forse un po' troppo pettinato), dei bei bimbi... Dietro a tanto splendore c'era però una vera Sissi, Elisabetta Amelia Eugenia duchessa in Baviera che all'età di 15 anni il caso ha voluto finisse su uno dei troni più importanti dell'Europa dell'800 e diventasse Imperatrice d'Austria. Il libro di Allison Pataki ci parla della vita di questa ragazzina e poi giovane donna nel periodo più importante e difficile della sua esistenza, periodo che va dal matrimonio con Francesco Giuseppe alla loro incoronazione a Re e Regina di Ungheria.
Dietro allo splendore della corte asburgica lo sappiamo si nascondeva ben altro: una corte fredda, pettegola e profondamente nazionalista, una suocera onnipresente, un marito tanto incline all'innamoramento quanto al cercare "conforto" tra le braccia di un'altra donna nei momenti di infelicità coniugale. Ora, non starò qui a parlarvi della storia, anzi della biografia, per la quale vi consiglio quella scritta da Brigitte Hamann (edizione Tea credo), ma vi parlerò unicamente del libro della Pataki. Quando parliamo di biografie romanzate lo scivolone è dietro l'angolo: quanto quello che leggeremo sarà biografia? quanto romanzo? In poche parole, quanto fantasia, quanto realtà. In questo libro devo dire che c'è un buon equilibrio tra questi due elementi.  Certo, si sente l'aspetto romanzato, per così dire, però se conoscete un po' la vera storia di Sissi non potranno sfuggirvi particolari reali, fatti accaduti, episodi accennati nelle lettere e via dicendo. Devo però dire che ci sono anche alcune imprecisione storiche (ad esempio non si fa rifermento mai al fratello maggiore di Sissi che, per un matrimonio morganatico, viene escluso dalla linea du successione del ducato), anche se non c'è niente di particolarmente eclatante.
Ciò che mi è molto piaciuto è l'aspetto intimo con cui l'autrice indossa i panni dell'Imperatrice e racconta la sua storia in prima persona: le difficoltà del matrimonio, il dolore per la perdita dei figli, l'affacciarsi dei disturbi alimentari. Viene tutto trattato in maniera non morbosa ma convincente e soprattutto viene dato un quadro chiaro di come questi problemi sono nati. Da essi poi riusciamo anche a delineare quello che Sissi sarà negli anni a venire, l'amore morboso nei confronti dell'ultima figlia Maria Valeria (che sarà sempre definita la figlia ungherese anche se lei odierà sempre tale appellativo), la fissazione per i classici e per i viaggi, le fughe, l'ossessione di invecchiare. Per anni Sissi è stata una bella figura, qualcosa da guardare e ammirare, da spiare e ossessionare... da qui l'idea di un'eterna giovinezza, dell'immortalità e della perfezione. Non si può non simpatizzare per questa "principessa triste" che si ritrova catapultata ancora bambina nel mondo dei grandi.
Nonostante qualche refuso qua e là, la lettura è stata molto piacevole, fluida  e semplice, ma con i giusti momenti.
Giudizio
Voto
Alla prossima

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