Ho notato che negl’ultimi anni c’è stato un proliferare in tutto il mondo di romanzi di successo che parlano di ragazze che s’inventano le peggio robe perchè vogliono dimagrire, fuori da ogni ironia, si tratta di un problema serissimo per chi ne è vittima.
Ma ora veniamo all’ironia su questi romanzi. Mi viene da pensare che forse questo proliferare di contributi testuali sarà colpa della crisi, ma che dico? Quando una società s’impoverisce di solito i modelli estetici tendono a ingrossarsi. Poi, del resto, sono io il pirla che scrive libri per colpa della crisi.
La verità, probabilmente, è che il tema mediaticamente è quasi meglio del bunga bunga, tira parecchio, funziona da Barbara D’Urso come da Santoro. Quindi siccome io sono un materialista che pensa solo a stare al passo con i tempi, ho mollato la mia storia pornointricata su 4 matti che ne combinano di ogni, per scrivere un nuovo romanzo del genere.
Ecco l’incipit: ”Questo romanzo è dedicato a te, ragazza bona che corri ogni giorno leggiadra nel parco. Sappi che l’inesorabile fluire del tempo scandisce già il tepore di un luglio prematuro, implacabile la vita rende vano tentare la agognata prova costume. Ma la vita è così (così come? Ci devo pensare meglio quando farò l’editing) e tra un anno sarà l’anno prossimo e il languido tepore dei raggi del sole riscalderà la tue pelle candida di dodici mesi. Non dimenticarlo mai, ma sappi anche che a me mi piaci così: saltellante, sudata, inguainata, strabordante nei tuoi leggings… bona.”
Ora non mi resta che andare avanti e pensare a un titolo figo e strappalacrime tipo: Baciami ancora una volta anche se non passo la prova costume, o L’infinita solitudine delle maniglie dell’amore o no, meglio di no: facciamo ancora volta un titolo tosto: Istruzioni per essere come Lady Gaga senza fare la fine di Amy Winehouse.