Il mio primo Burberry Prorsum

Creato il 04 luglio 2012 da Hermes

Da Burberry, per quanta pubblicità gli faccio (e quanti soldi gli lascio) mi dovrebbero fare una statua. O per lo meno un manichino a mia immagine e somiglianza. E se non l'hanno ancora fatta, in compenso mi invitano ai famosi, temutissimi, pre-saldi (pardon, "vendite promozionali"). Altro che sfilate: là ci vanno cani e porci, è mainstream. Comunque, tre giorni con ribbassi molto, ma molto interessanti per i clienti affezionati.
Così mi sono recato in negozio a dare un'occhiata. In verità ero partito ben mirato: avevo adocchiato un parka dal collo in rafia interessante: lo avevo snobbato sul sito, ma dal vivo meritava.
Anche lo sconto sul parka era interessante: 70%. Certo, le cifre di partenza erano alte, e parecchio, ma così si faceva accessibile. L'ho provato e mi ha lasciato un po' perplesso il fit, che definire "oversized" è buono. Inutile il tentativo del commesso che spiegava che fosse voluto, che tutta la collezione aveva questo taglio abbondante e bla bla. A me che importava di cosa frullasse nella testa di Christopher Bailey? Lo dovevo mettere io, mica lui. Naturalmente gliel'ho detto in modo molto più fine, l'ho provato con un pantalone lungo, scuro e così attillato da farmi invidiare una soppressata (devo dire, molto British) e mi sono fatto qualche foto da fashion blogger truzzo.
Ho salutato, detto che ci avrei pensato ed eventualmente sarei tornato l'indomani. Sulla strada di casa ho inviato le foto a una fashion blogger di fiducia e aspettato la sua opinione: lo compro o no?
Opinione che è arrivata nel giro di poco. Un netto sì: la rafia e il taglio l'avevano del tutto convinta (poverina, tralaltro, l'ho martellata di mail e le ho pure proposto di creare dei gioielli a forma di pidocchio da mettere nei capelli - sono matto).
Il giorno dopo -l'ultimo dei presaldi delle vendite promozionali- sono stato fuori fino alle 6 con i miei. Dentro di me cresceva il panico: ora Burberry chiude e io non avrò più il parka. Mi rendevo conto, sotto sotto, di volerlo.
E' sempre così: lo capisci quando è troppo tardi. Così mi sono precipitato in centro, anzi, mi ci sono fatto mollare dal "papi" (ogni bravo fascion bloggher ha il "papi") e sono entrato ben risoluto -per la millesima volta in una settimana-da Burberry. Mi sentivo molto maturo, vai a capire perchè (acquisto = strano rito di iniziazione?). Ho riprovato il parka con i jeans (quelli da soppressata) e un maglione un po' pesante, per vedere l'effetto e, complici il maglione, ma soprattutto Stefano (il mio amatissimo commesso di fiducia, che però non ha ancora imparato il mio nome), ho deciso: SI'.
Lo styling sul sito e il maglione con cui l'ho provato
Poi, sempre approfittando della gentilezza di Stefano, gli ho chiesto se avessero il leggendario maglione con le appliques di legno, color crema. Ho fatto un po' il vago, fingendo di non ricordare bene come fosse fatto (ipocrita. Lo conosco a menadito, so anche le percentuali di cashmere e cotone usate e il numero di appliques storte di 7 gradi). Al che Stefano è sparito nel magazzino. Chi conosce Burberry a Roma sa che il magazzino è una sorta di Narnia da cui i commessi rischiano di non tornare mai più. Dopo un po' ne è spuntato fuori con il vello d'oro, il maglione nelle mani, con un'aria sciupaticcia (sia Stefano che il maglione). Mi ha spiegato che la taglia era una L e che purtroppo c'era solo il 50% di sconto. Sticazzi dello sconto, penso io, in un puro momento snob. Tanto costava pure di meno del parka. Incredibilmente, poi, la L mi andava bene. Un po' oversized, ma i maglioni (quelli sì) mi piacciono così.

Galeotto fu il maglione. Cosa prendere, questo o il parka? Avessi avuto un altro po' di soldi il problema non si sarebbe posto e improvvisamente l'economia italiana sarebbe uscita dalla recessione. Per dirla in una maniera "minimalista", li avrei comprati tutti e due.
Quando ho detto a Stefano che ero indeciso su cosa comprare, mi ha risposto candidamente che mi avrebbe potuto mettere da parte il maglione per il giorno dopo. Gli ho spiegato meglio che intendevo dire che ne avrei comprato solo uno, e che ero tentato dal maglione. In quel momento credo di aver visto i suoi occhi inorridire. O probabilmente sono solo io che sono un maligno.
Comunque lui ha candidamente detto che parteggiava per il parka, che era sicuramente più versatile. Anche un altro commesso, che intanto assisteva alla scena, si era complimentato per la scelta del parka. Pare che questo capo abbia mandato in subbuglio metà staff del negozio, a sentire le loro opinioni e lodi sperticate. Però il maglione era bello e tentatore.
Così ho preso il cellulare. 1% di carica. Panico. Ho chiamato la mia dolce mammina: "No, non ne comprare nessuno dei due, in fondo non ti servono, la rafia non si lava, il maglione è difficile da lavare, sono poco pratici..." e che balle. L'ho salutata velocemente chiamando in causa il cellulare morente. Scusate la brutta rima. Poi ho tentato di scattarmi un'altra foto truzza. L'ardua scelta era fatta, ma volevo immortalarmi indossando due dei più bei pezzi che ho visto uscire da Burberry.
Peccato che il cellulare mi abbia abbandonato un secondo prima di riuscire a scattare. Comunque avevo deciso di seguire il consiglio della dolce mammina, reinterpretato a modo mio. Così ho pagato e sono uscito trionfante...
Cosa avrò comprato?

Eccolo là, il parka. Alla fino ho optato per lui, più indossabile, più semplice da lavare e più montianamente discreto. 


Dettagli in legno leggerissimi.

Un'ascellina che traspira è un'ascellina felice!
Ok, in verità non ho rinunciato al maglione perchè era troppo. Non diciamo balle. O meglio, sì, l'ho fatto perchè era davvero un pezzo che non passa inosservato (altro che tshirt di Lanvin), ma in fondo sapevo che c'era un alternativa. Pure solamente a livello inconscio. Perchè tanto avevo già notato e adocchiato i modelli -rigorosamente dotati di appliques-della sfilata (parlo della FW 2012-2013). Uno però mi era sfuggito e non l'avrei scoperto se non il giorno stesso dell'acquisto, quello prima o forse quello dopo. Un maglione con un timido passerotto che in sfilata faceva appena capolino.


Chissene frega del collo stranissimo. Voi direte: ma mi imbarazzo per il precedente e non per questo? Beh, il passerotto è piccolo, non occupa tutto il maglione. E chissene frega se è gemmato. Aspetto ansiosamente l'invito ai prossimi presaldi... pardon, alle prossime vendite promozionali!
Ps.: Sto avendo un innamoramento postumo per tutta la collezione estiva, quasi quanto per questa invernale che si preannuncia grandiosa!
Pps.: Hanno aperto anche a piazza San Lorenzo. Mi sbagliavo quando dicevo che il negozio avrebbe un po' abbassato il tenore della piazza: è molto elegante e minimale, vende solo accessori e i commessi sono, come al solito, gentilissimi.

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