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Il mistero del Pantelegrafo: ebook “alternativo” in adozione

Creato il 11 luglio 2012 da Scrid

Londra 1871, un passato alternativo. Una giovane ragazza di circa vent’anni stava risalendo le scale della metropolitana pneumatica, fermata Baker Street. Si trattava del primo tremo sotterraneo al mondo senza sbuffi di fumo. La metropolitana pneumatica era una meraviglia della tecnica: spediva persone in capsule gigantesche dotate di sedili con cinture di sicurezza. Le capsule venivano risucchiate in tubi che percorrevano la Londra di sotto come una ragnatela. I londinesi ne erano entusiasti: era pulita e veloce. Così cominciarono a chiamarla familiarmente the tube, il tubo.

Sheena, (questo il nome della ragazza di origine indiana) era arrivata di buon mattino alla stazione ferroviaria di King’s Cross e grazie alla metropolitana pneumatica aveva guadagnato un’ora di tempo sul suo solito viaggio da casa. In quel momento stava comprando una copia del Times da uno strillone. Arrivata al numero 221B di Baker Street, Sheena prese la traversa di Crawford Street fino ad arrivare al numero civico 11, dove una piccola scalinata portava ad una porta rossa dipinta di fresco. La targa in ottone recitava la scritta:

STUDIO INVESTIGATIVO EVEREST
Nessun caso è troppo arduo da scalare
lun-ven orario 8:00 a.m – 5:00 p.m

Sulla porta c’era una buca delle lettere con un appunto scritto su un foglio di carta appeso con uno spillo: “per appuntamenti fuori orario, si prega di lasciare un messaggio. Sarete ricontattati”. Sheena tolse il foglio, prese una grossa chiave d’ottone e aprì la porta rossa. Guardò per terra e sospirò: nessun messsaggio.


Il mistero del Pantelegrafo: ebook “alternativo” in adozione Uno studio quasi in rosso, in una traversa di Baker Street di una Londra vittoriana stile steampunk, fanno da scenario al romanzo autopubblicato di Federico Gobbo “Mary Everest e il mistero del pantelegrafo, la prima indagine della geniale e imprevedibile detective ciclista“, ebook in adozione del mese su Storiacontinua.

Ricercatore e professore universitario, Federico Gobbo, terminato l’anno accademico, si dedica alla scrittura narrativa di genere fantastico e fantascientifico. Nell’avventura di Mary Everest, assicura di aver mescolato tutti gli ingredienti giusti per dare il via ad un’indagine come non l’avete mai letta prima: una nuova e incredibile tecnologia di trasmissione, un inventore italiano, Giovanni Caselli, misteriosamente scomparso e un’industria totalmente governata dalle Macchine Analitiche Babbage, i computer a vapore.

L’aspetto della macchina analitica era alquanto singolare: sembrava una scatola da scarpe bombata d un lato, dove comparivano diversi interruttori e levatte dal significato ignoto a Sheena. Su tutto spiccavano due manopole in ottone come quelle dei rubinetti. Ma sopra non c’erano le scritte hot e cold, ‘caldo’ e ‘freddo’, bensì program e data, ‘programma’ e ‘dati’. [...] Era una Babbage LM71 nuova di zecca.

Mary e la sua assistente Sheena dovranno salvare Caselli e scoprire chi vuole ostacolare il pantelegrafo.


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