Il mistero dell’Orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli, di Antonio Menna

Titolo: Il mistero dell’Orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli
Autore: Antonio Menna
Editore: Guanda
Pagine: 253
Anno: 2015
Prezzo: 16.50 €
Formato: cartaceo e ebook

Trama:  ( dal sito della casa editrice)
Un orso morto nel bel mezzo di un vicolo di Napoli è una notizia. Se poi l’orso è stato ucciso con tre colpi di pistola, è anche un’occasione: almeno per Tony Perduto, cronista freelance, a cui lo scoop può fruttare la rara fortuna di un pezzo in prima pagina. E anche qualche articolo di costume: dalle interviste ai suoi pittoreschi vicini dei bassi fino al consulto con Giacchino Totip, esperto di numeri del Lotto. A Tony però non basta il colore locale, vuole capire. Mentre la polizia archivia il caso come un avvertimento di camorra, lui non si dà per vinto. Assieme a Marinella, amica dall’abbagliante sorriso, si lancia in un’indagine che lo porterà da uno zoo deserto (ma non abbastanza) a un circo malfamato, e da lì fino ai cunicoli che percorrono il ventre oscuro della città, e che racchiudono molti segreti.

Giudizio:
Se c’è uno scrittore che sa raccontare Napoli, la sua complessità, la sua infida amichevolezza, le sue perverse dinamiche sociali, questo è Antonio Menna. Il suo è un racconto pieno, variegato, ironico ma soprattutto onesto in cui persino il ritrovamento di un orso, steso a quattro di bastoni, al centro dei Quartieri Spagnoli, ci sembra un evento, tutto sommato, plausibile.
Benché premiato in Francia come polar 2015 in lingua straniera, quello vergato da Menna è molto di più di un romanzo investigativo che tiene il lettore attaccato alle pagine, dalla prima all’ultima, costringendolo a una “salutare” maratona di lettura. È un manuale di napoletanità, un saggio antropologico, una testimonianza viva del disagio di una generazione “perduta”, come il protagonista, nei vicoli di una realtà lontana da un sogno a cui non vuole rinunciare.

Sull’autore:
Al di là delle note biografiche, tutte reperibili sul blog ( http://antoniomenna.com/info/ ), ciò che colpisce di Menna è il suo essere avulso da autoreferenzialità e snobismo, un atteggiamento che accomuna, purtroppo, buona parte degli scrittori italiani di punta. Pure è lontano dall’ossessione per la tiratura, la posizione in classifica e le vendite. Quando, a margine di una presentazione, si è detto disponibile a inviare il pdf a chi non avesse ancora acquistato il libro, ho creduto di vivere in un mondo buono e giusto. Fosse solo per questo, direi che non c’è un solo buon motivo per non comprarlo!

Diego Davide