Il mistero della discarica /Tra fantasia e realtà /Spazio Giallo

Creato il 07 agosto 2014 da Marianna06

 

Uno scrittore nord-europeo di successo, che è ospite di un amico tanzaniano

Dei medici senza scrupoli e decisamente poco furbi

Un ospedale abbastanza conosciuto in Dar es Salaam, oggetto d’inchiesta da parte della polizia locale

Un cottage poco distante dalla spiaggia di Bagamoyo

Un commissario chiamato dalla lontana Svezia per provare a fare chiarezza sull’accaduto

Un missionario italiano che cerca di capire ma che proprio non riesce

Lo scrittore è Henning Mankell, amante dell’Africa, con tanto di abitazione in Mozambico,  dove ormai  risiede per  parecchi mesi all’anno e dove scrive i suoi romanzi.

Quelli appunto che lo hanno reso celebre nel mondo e dove  ha messo su anche una scuola di recitazione per i nativi del luogo.

Mankell si è fiondato in Tanzania subito, dopo avere appreso dai media la notizia che dei resti umani misteriosi sono stati ritrovati in una discarica, che rimane poco distante da un noto ospedale di Dar es Salaam.

E sta già pensando, il creativo, a come architettare l’impianto della trama del suo prossimo “giallo”.

Un caro amico gli ha messo a disposizione una casa  non lontana dalla spiaggia di Bagamoyo da dove Henning ha contattato immediatamente Kurt Wallander, la sua creatura, il noto commissario, il suo “alter ego” perché venga, dalla mitica Scania, a chiarire  il mistero.

E Wallander infatti, salutata sua figlia Linda,giovane poliziotta anch’essa, fatti i bagagli in fretta e furia, portando con sé giusto l’essenziale, è già all’aeroporto Nyerere di Dar es Salaam in attesa del taxi, che lo porterà a Bagamoyo.

Intanto, in piena notte,nel suo studio,chino sulle sue carte, il missionario italiano non si dà pace.

Leggendo e rileggendo la notizia dai giornali, che ha a disposizione, non riesce proprio a capire come sia stata possibile una simile scelleratezza.

Un oltraggio-lui pensa- inammissibile nel mondo africano nei confronti di morti.

E si lambicca il cervello per cercare una qualche spiegazione da buttare giù rapida  nell’editoriale del prossimo numero della rivista, che dirige, e rispondere così agli interrogativi un po’ impertinenti che, di sicuro, i suoi lettori gli porranno.

L’inchiesta dell’ispettore svedese, se ci sarà come si augura, lo aiuterà?

E' probabile.

Dovrà di certo fare in modo d’incontrarlo presto.Uno scambio di idee non guasta.

Senz'altro, però, prima di  essere costretto a dover chiudere il numero della rivista.

                                                                                                    (Continua...)

                            a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)