Il mito di Giacinto

Da Ortoweblog

Apollo, giovane e bello, dio della Grecia, rappresentante del lato razionale e civile della natura umana, era innamorato di Giacinto, principe spartano. Ma anche tra le divinità greche invidia e gelosia sono comuni moti dello spirito, che alimentano storie e intrecci. Così Zefiro, vento dell’occidente, era geloso di questo amore, e ne voleva porre fine.
L’occasione si presentò presto, quando Apollo volle insegnare a Giacinto la disciplina del lancio del disco. Zefiro soffiò forte e deviò la rotta del disco facendolo piombare sul giovane Giacinto che cadde a terra privo di vita. Inutili i tentativi di Apollo di animarlo. Apollo prese tra le sue braccia il giovane spartano, imprecò e supplicò il cielo e le sue divinità, ma dal povero Giacinto il soffio vitale era svanito e solo sangue scendeva dalla testa e bagnava la terra.
Proprio in quel punto, ai piedi di Apollo, spuntò un fiore, che si chiamò Giacinto.

(libera interpretazione dalle Metamorfosi di Ovidio)