Il mito di Medusa e delle donne arrabbiate
Posted on 17 ottobre 2011 by Alessandra Il mito di Medusa e delle donne arrabbiateLe Gorgoni, in effetti raffigurano, secondo me, la rabbia delle donne, quell’aspetto oscuro che in tutte le culture si è sempre cercato di reprimere. In particolare, delle tre mostruose sorelle, Medusa è quella che meglio rappresenta questo lato femminile.
Medusa, il cui nome in greco significa "colei che domina", inizialmente sembra essere stata una donna bellissima con capelli meravigliosi. Poseidone si innamorò di lei, si trasformò in uccello e la rapì. La sedusse nel tempio di Atena e Medusa nascose il volto dietro l'egida della dea. Atena, offesa sia per averli scoperti nel suo tempio, sia perchè la Gorgone aveva osato vantare i suoi capelli come più belli di quelli della dea, la punì trasformandola in mostro con gli occhi di fuoco, la lingua penzolante, con zanne enormi e serpi al posto dei capelli.
Quindi possiamo considerare Medusa una vittima della bramosia e prepotenza maschile e della gelosia e invidia femminile, che l’hanno trasformata in un orrendo mostro che pietrificava chiunque la guardasse.
La rabbia è da sempre considerata, in effetti, un mostro che deturpa la bellezza delle donne. Nessuno vuole stare al cospetto di una donna arrabbiata: meglio evitarla, perché non si sa come gestirla. La nostra cultura è, in primis, lo strumento di repressione di questo aspetto dell’animo femminile, a favore di comportamenti di disponibilità, pacatezza e sottomissione. Sono queste le qualità che contraddistinguono una donna da una Gorgone.
Credo sia arrivato il momento di concederci la possibilità di accettare che la rabbia fa parte di noi, che abbiamo il diritto di essere arrabbiate e che reprimerci non può che peggiorare le cose.
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