Il momento di parlare dell’Italia

Creato il 24 agosto 2012 da Fabio1983
Sarò tra i pochi, presumo, in Italia. La bagarre Zagrebelsky-Scalfari non mi appassiona, sebbene riconosca nell’editoriale di Ezio Mauro una svolta culturale. Qualcuno, prima o poi, doveva ammettere che l’antiberlusconismo ha provocato danni quanto il berlusconismo. Che lo abbia fatto il direttore di un giornale che l’ha cavalcato per anni, l’antiberlusconismo, poco importa. È già qualcosa. Per quanto riguarda la polemica vera e propria, gridare sempre al complotto è sbagliato. Fine. Se c’è stata la trattativa Stato-mafia, è giusto che i cittadini ne siano a conoscenza. Fine. Chi crede a un disegno volto a depotenziare il Quirinale fa il gioco di chi, volutamente o meno, intende fuorviare la realtà. Non può essere solo una questione di destra o di sinistra, una discussione su cosa è la destra e cosa è la sinistra. Tanto più che le differenze – nei modi di pensare e di agire quotidiani – non sono poi così marcati. E sono questi stessi atteggiamenti che hanno provocato un rallentamento sistemico del nostro Paese. Il berlusconismo è durato più del dovuto perché ha potuto difendersi con le stesse armi della parte avversa (complotti, caccia alle streghe, procure politicizzate eccetera eccetera…). Proseguire sulla falsariga ora, in piena crisi economica, può essere deleterio e la politica che parla ancora oggi di questo si mostra agli occhi dell’elettorato perennemente inadeguata ad affrontare tale situazione. Anche la riforma della legge elettorale (il cui accordo è stato annunciato ieri da Enrico Letta con toni enfatici e l’indomani smentito da Bersani) ne è una dimostrazione poiché per molti rappresenta l’ennesima questione di berlusconismo e antiberlusconismo anziché una preziosa opportunità. È adesso, invece, il momento di parlare agli italiani dell’Italia, di ciò che è stato e di ciò che dovrà essere.

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