Egli aveva designato a succedergli sul trono i propri figli Cleopatra e Tolomeo Dioniso. Per tre anni la giovanissima regina aveva praticamente retto il governo da sola, ma poi era stata costretta dal fratello a prendere la via dell'esilio.
Intanto Cesare e Pompeo si battevano per conquistare il potere a Roma. Sconfitto a Farsalo (48 a.C.), Pompeo aveva cercato ospitalità ad Alessandria d'Egitto, ma era stato tradito e assassinato dagli uomini di Tolomeo Dioniso, che speravano così di ingraziarsi Cesare.
Ma Cesare non serbò gratitudine agli assassini del grande rivale e decise di favorire Cleopatra. Il resto lo fece il fascino della bellissima regina, che bruciò tutta l'esistenza nel vano tentativo di fare dell'Egitto una potenza che rinnovasse la grandezza di Cartagine.
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