quello che non dovete mai dimenticare è che è un uomo malato.
di fronte alle sue ossessioni,
di fronte a quel suo insistere rabbioso anche davanti all'evidenza,
che per lui evidenza non è,
dovete pensare a questo: è un uomo malato.
di fronte a sciatterie cui mai era arrivato prima,
di fronte ai suoi sotterfugi da bambino,
tanto pericolosi quanto teneri,
non dovete scordarlo mai: è un uomo malato.
di fronte a quel suo oscillare,
alla sua disperazione,
al perdono che non sa concedere,
al rancore che gli indurisce gli occhi,
ricordatelo: è un uomo malato.
bisogna esercitare la pazienza, e anche l'amore, evidentemente.
bisogna trovare nuovi modi,
nuove parole,
quelle che mai avreste pensato di usare con lui.
e riempirsi di dolcezza per questa sua fragilità che lo terrorizza, che si rifiuta di accettare,
per quel suo ingoiare il pianto, che lo vorresti stritolare di abbracci.
nato sotto il segno dei pesci,
cuore gentile sotto la scorza di quell'isola lontana, perduta.
(un bacio a V. ti sono vicina)