Il monaco inglese di Valeria Montaldi

Creato il 27 febbraio 2016 da Nasreen @SognandoLeggend

Il monaco Inglese

Valeria Montaldi


Titolo
:  Il monaco inglese
Autore: Valeria Montaldi
Edito da: BUR Rizzoli
Prezzo: 10,90 €
Genere: Romanzo storico
Pagine: 459

  

Trama: Milano nel 1246 è un dedalo di vicoli polverosi, percorsi da personaggi che nascondono segreti e intrighi. I ruderi fuori le mura sono in mano ai briganti, e al bosco del Quadronno sono stati ingaggiati dei lupari per tenere lontane dall’abitato le bestie feroci. In questa città, lacerata dal conflitto contro Federico II di Svevia, frate Matthew da St Albans si ritrova alle prese con il brutto affare in cui è coinvolto l’amico Arnolfo, abate di San Simpliciano, minacciato dai raggiri di Birago, un mercante senza scrupoli. Nell’aiutare Arnolfo, frate Matthew rischia la vita, ma trova l’amore che non pensava di poter provare. Un racconto avvincente che ricostruisce la Milano di età comunale, unendo alle atmosfere evocative una documentazione storica impeccabile.

di Claudy

Una bella scoperta. Non avevo mai letto nulla di Valeria Montaldi.

Poi un’amica – altra assidua lettrice – mi ha consigliato questo libro. Giocava facile, visto che ho un debole per i romanzi ambientati nel Medioevo. E la lettura non ha disatteso le aspettative. La mia amata Milano. E si parla delle terre attorno a Cusano, praticamente si parla di casa mia,  alla metà del 1200.

E’ una sorta di thriller con il lieto fine.

Petra è costretta ad abbandonare la propria bimba ancora in fasce. E’ il frutto di un rapporto illecito, tra serva e padrone e nessuno deve sapere. Anselma crescerà in mezzo ad agio e comodità, ma, ahimè, senza amore. Il padre, infatti, è un ricco mercante, manipolatore e privo di scrupoli che non esita a combinare il matrimonio tra la figlia e il rampollo di una delle famiglie più in vista di Milano, i Della Torre.

Ma ciò non basta a Birago Biraghi per assicurarsi la tranquillità nel futuro: gli affari loschi condotti in passato ai danni dell’abate del Monastero di Milano lo tormentano e lo portano a perdere la testa.

Proprio al Monastero giunge un monaco inglese, il classico personaggio bello e positivo. E’ lui la chiave di tutti gli intrecci, non esiterà a farsi coinvolgere e ad aiutare “i buoni”.

Anche la parte centrale del libro, dedicata a personaggi minori (un luparo, un brigante che tanto brigante non è, una empatica fattucchiera, una ragazza ebrea che cerca di seguire le orme del padre e saprà diventare un bravo medico…), non risulta mai noiosa.

La scrittura è fluente, la seconda metà del libro l’ho “mangiata” in un pomeriggio. I personaggi sono ben caratterizzati, praticamente tutti con una storia tragica alle spalle e con un’evoluzione (o involuzione in alcuni casi) interessante in ogni caso.

Il finale è ricco di avvenimenti risolutori. Ho trovato alcune parti particolarmente toccanti, tanto da farmi commuovere.

Non dp il massimo dei voti perchè – a conti fatti – manca qualcosa per rendere il libro una pietra miliare, come lo sono stati e continuano ad esserlo due capolavori come “I pilastri della Terra” o “Mondo senza fine” di Ken Follett.


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