Una delle tre vive a Vienna da qualche mese: è al secondo semestre di Comunicazione Interculturale; si trova bene, le piace molto lo studentato e ha una compagna di stanza tutto sommato simpatica. Con il tedesco se la cava, ha persino trovato un lavoretto la domenica mattina. La levataccia un po’ le pesa, ma almeno sono indipendente… Le altre due ascoltano appassionate i suoi racconti: una è entrata a Medicina al primo colpo; l’altra ha appena dato Storia Romana e chissà com’è andato. I ricordi freschi del liceo si con-fondono con i progetti futuri: ci sono i Prof, le vecchie amiche (ma soprattutto le nemiche), le nuove conoscenze e l’Interrail ancora da fare. Poi ci sono i ragazzi: il futuro medico dispensa qualche consiglio, le altre due se la ridono e si immaginano vecchie e zitelle in crociera. “Tra poco sono 20… Cara, benvenuta nel club! Da domani crema antirughe e a letto presto.”
Inutile dirlo che lui, Le Breton, rimane intatto e indisturbato sul sedile a fianco. Io sorrido, ma solo dopo essermi arresa – non tanto al flusso di coscienze cui sono sottoposta, ahimè, ma al tempo che passa, senza rimpianti, con qualche novello capello bianco.
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