Con venti di guerra che sembrano (?) sfiorare la Siria, gli attentati in Libano, le morti di ieri a Baghdad e un Egitto sotto coprifuoco, forse è necessario a tutti ricordare, e ricordarci, che nei paesi arabi le persone vivono. E ridono. E sanno scherzare della vita, con ironia e leggerezza. Che c’è un altro modo di guardare a questi paesi che non passa necessariamente per le parole guerra, bomba, armi chimiche e morte.
Lo sanno bene gli autori del libro Il sorriso della Mezzaluna. Umorismo, ironia e satira nella cultura araba (di Barbara De Poli, Patrizia Zanelli e Paolo Branca; Carocci, 2011), in cui l’ironia è “forma di resistenza e sopravvivenza”. Barbara De Poli presenterà il libro insieme al giornalista di Rainews Zouhir Louassini il 19 settembre.
Dell‘ironia dell’identità parlerà invece (con cognizione di causa) l’autore arabo israeliano, che scrive in ebraico, Sayed Kashua (Arabi danzanti, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007; E fu mattina, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007), che torna in Italia con il romanzo Due in uno (trad. di E. Loewenthal, Neri Pozza, 2013). L’autore sarà a colloquio con il giornalista Stefano Lamorgese il 18 settembre.
Deliziosamente ironica è la giovane illustratrice e graphic designer libanese Maya Zankoul, che nelle sue tavole coloratissime (pubblicate sul suo blog, poi diventate un libro pubblicato anche in Italia da Il Sirente) prende in giro il Libano e i suoi (a volte) schizofrenici abitanti, la sua famiglia, i clienti del suo studio e la vita, in generale. Il 20 settembre Donatella Della Ratta sarà a colloquio con Maya Zankoul sul tema “La guerra, non una cosa seria”.
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