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"il mondo come io lo vedo": filosofie e riflessioni di un genio

Creato il 09 aprile 2011 da Alessandro @AleTrasforini
Può una mente straordinariamente votata alla scienza partorire riflessioni senza tempo ed a tutto campo nei confronti dell'umanità intera?
Come ha potuto una persona modesta ed umile come Albert Einstein scalfire la sacra roccia della fisica classica, imponendo un nuovo modo di pensare e di analizzare la realtà attorno a noi? Non più solo moti rettilinei e relatività galileiana, ma inseguimenti verso un'energia da concepire a tutto campo e sforzi per capire come e quanto la variabile tempo sappia influenzare le normali coordinate spaziali che vediamo attorno a noi. Questo fu solo un infinitesimo del nuovo che le congetture di questo grande uomo apportarono alla scienza ed alla fisica.
In un mondo che vede impietosamente schiacciata e sottovalutata la cultura scientifica a scapito di quella divenuta ordinaria, una figura totalizzante come quella di Einstein si pone in antitesi con qualunque ipotesi possibile di inferiorità.
Gli indizi fondamentali per capire la questione si ritrovano tra le pagine del breve libro "Il mondo come io lo vedo", scritto dal pugno del grandissimo scienziato.
Dalla mente che dalla stazione di Oxford smontò secoli di fisica classica si ritrovano riflessioni pesanti ed importanti, relativamente a quell'approccio integrato che tanto manca alla contemporaneità.
Leggendo si trovano incroci tematici tra questioni essenziali e lontani tra loro, almeno apparentemente: dalla crisi economica alla natura capace di stupire e meravigliare, dal disarmo ai rimedi per migliorare a grandi passi cultura e scienza. Tra una pagina e l'altra si perviene così alla visione di un tutto che, non troppo saggiamente, oggi sembra dimenticato e cancellato.
Lungimiranza e visione della complessiva realtà nella quale siamo immersi sono due delle principali lenti di ingrandimento a cui Einstein fece riferimento per analizzare con occhio critico le più grandi questioni del suo tempo. A ben guardare, i problemi di allora non sono poi così diversi da quelli del nostro tempo: crisi economica ed occupazionale, guerre e disarmi solo annunciati, sostenibilità ambientale e decrescita economica, educazione e cultura scientifica da riscoprire, approccio totalizzante da ritrovare per meglio comprendere il futuro che ci attende.
E' sul destino dell'umanità e del singolo che si interroga, a più riprese, il grande scienziato:
"[...]Quale straordinaria situazione è quella di noi mortali! Ognuno di noi è qui per un breve soggiorno; non sa bene per quale scopo, sebbene talvolta pensi di percepirlo.
Ma dal punto di vista della vita quotidiana, senza approfondire ulteriormente, noi esistiamo per i nostri consimili - in primo luogo quelli che ci rendono felici [...]e, poi, per tutti quelli a noi personalmente sconosciuti ai cui destini siamo legati dal vincolo della solidarietà.[...]"
Non mancano frammenti di discorsi e lettere dedicate a personaggi e studiosi celeberrimi anche al giorno d'oggi; non manca neppure una lettera volta ad attaccare l'oscurantista fascismo italiano in difesa dello spirito costituente il fare scienza.
Si tratta di un libro che ripropone, a più riprese, delle grandi sfide rimaste insolute ancora oggi: dalla cooperazione internazionale alla solidarietà dimenticata, dal rispetto reciproco a quell'idea mai troppo inseguita di religiosità cosmica con cui unire i (troppi e disordinati) fili che oggi compongono la nostra società.
Tra pagine dove trovare rapporti tra pacifismo, valore del denaro e sostegno al valore supremo dell'individuo si riscoprono accorati appelli all'unità mondiale, che tutt'oggi ancora manca su tantissime tematiche non legate all'esclusivo profitto economico.
Scienziato e filosof grandissimo ed insuperabile, dunque.
Cosa lo mosse in via ad intraprendere percorsi così ripidi su così tante tematiche di difficile impostazione e risoluzione?
"Gli ideali che hanno illuminato il mio cammino sono stati la verità, la bontà e la bellezza. [...] Gli oggetti comuni degli sforzi umani- proprietà, successo pubblico, lusso- mi sono sempre sembrati spregevoli."
Per conoscere di più l'uomo, per sapere qualcosa che vada oltre lo scienziato geniale o l'uomo dalla linguaccia mondialmente famosa; per approfondire temi mai risolti che hanno saputo aggravarsi nel tempo, per valutare con occhio critico l'incedere della cultura scientifica da riscoprire.
Per approfondire paradossi e complessità di un fisico incredibile, per non fermarsi al sapere la sola formula E=mc^2.


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