Una locandina doppia del film
" The Prestige " Suspence. Pura suspence è ciò che sostiene l'intera struttura - già buona di base - del film come delle illusioni che lo animano, centro della trama stessa ed assolute protagoniste. Posso assicurarvi che non vi troverete niente di esoterico, occulto, magico o fantasmagorico. Solo grande passione per il proprio lavoro, talento, ingegnose macchine e un po' di ossessione. La trama gira intorno ai due personaggi principali, Robert Angier "Great Danton" ed Alfred Borden "The Professor", prima giovani amici assistenti di un prestigiatore, poi grandi illusionisti rivali.Alfred (Freddie) Borden detto "The Professor"
durante uno dei suoi numeri con il suo oggetto
più caro, quella pallina rossa.
Mr Cutter (Micheal Caine) con una colomba "di scena"
"Ogni numero di magia è composto da 3 parti o atti. La prima parte è chiamata "La Promessa". L'illusionista vi mostra qualcosa di ordinario: un mazzo di carte, un uccellino, o un uomo. Vi mostra questo oggetto. Magari vi chiede di ispezionarlo, di controllare se sia davvero reale, sia inalterato, normale. Ma ovviamente... è probabile che non lo sia. Il secondo atto è chiamato "La Svolta". L'illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ora voi state cercando il segreto... ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. Ma ancora non applaudite. Perché far sparire qualcosa non è sufficiente; bisogna anche farla riapparire. Per questo ogni numero di magia ha un terzo atto, la parte più ardua, la parte che chiamiamo "Il Prestigio". "
Robert Angier (Hugh Jackman) legge il diario di Borden,
mentre questi si trova in prigione per il presunto omicidio
di Julia, la moglie di Angier.
Olivia assistente di Angier che, mandata
da Borden per carpirne i segreti si
innamora di lui e ne diventa assistente
ed amante
" The Illusionist "
Una commovente e, come sempre, ostacolata storia d'amore fra un prestigiatore ed una principessa, nata quando entrambi erano poco più che bambini legati da affetto, reciproca comprensione e consonanza d'anime, tuttavia già troppo socialmente distanti.
La locandina del film
I due ragazzi vengono separati dopo un tenero, sincero e spontaneo scambio di "voti" di amore, fedeltà e promesse. Non si rivedono se non in occasione del primo spettacolo di Eisenheim a Vienna - dopo anni di viaggi e volontario esilio artistico - a cui presenziano il principe Leopoldo d'Austria e la promessa sposa, che ahimé è proprio Sophie. I due si ritrovano, ancora tenacemente fedeli nel cuore e nello spirito ai voti scambiatisi in una capanna umidiccia tanti anni prima. Il vendicativo, geloso, maniaco, crudele, meschino, violento principe Leopoldo perseguita Eisenheim e l'affetto che sta nuovamente sbocciando con Sophie. Sfortuna però - o meglio fortuna - che l'ispettore Ulhm incaricato di tenere sotto sorveglianza, o meglio arrestare al primo passo falso il suo rivale, sia un illusionista autodidatta, molto affascinato dalla grande bravura di Eisenheim e che quindi, un po' involontariamente ed un po' no, penda in fondo dalla parte del protagonista.Non mancano i colpi di scena, anche se non è un film veloce, ed anche in questo caso - come ogni film sugli illusionisti che si rispetti - abbiamo la nostra dose di trucchi e segreti che vengono svelati nelle scene finali. Le ambientazioni sono davvero molto belle, come anche i costumi e la fotografia.
Sebbene si incentri sulla storia d'amore fra Eisenheim e Sophie, viene anche lasciata volutamente sospesa nell'aria, come un velo di foschia, l'esatta natura dei trucchi del protagonista. Sebbene non ci siano richiami esoterici o occulti - altrimenti non l'avrei visto - viene lasciato qualche piccolo appiglio o spunto allo spettatore che ce li voglia scorgere a tutti i costi. Non si può dire che sia scenografico, che abbia grandiosi effetti speciali, però sicuramente è suggestivo e mantiene un'ambigua atmosfera tetra e solenne.
La duchessa Sophie ed il principe Leopold assistono ad uno
spettacolo di Eisenheim, i cui trucchi vogliono essere a tutti
i costi svelati dall'orgoglioso e presuntuoso principe.
Confronto
Entrambi intrisi di illusione e prestigio; entrambi interpretati da grandi attori; entrambi ambientati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, sebbene uno in Inghilterra e l'altro in Austria; entrambi si svelano sul finale; entrambi sono tratti da opere letterarie: il primo dal romanzo di Christopher Pierce, mentre il secondo dal racconto breve di Steven Millhauser; entrambi sono stati prodotti e usciti nel 2006.
Tuttavia presentano le loro differenze, che vi faranno forse preferire un'interpretazione del mondo dei "maghi" rispetto all'altra.
Quale preferite? Ditecelo!!!
"The Prestige" mostra i risvolti pragmatici e negativi del mestiere di illusionista, soprattutto se vissuto totalmente e pienamente come fanno i due protagonisti. E' un film veloce e gioca molto sulla sequenza rapida delle scene per confondere lo spettatore - come in fondo fanno anche i veri prestigiatori - per ingannarlo e fargli provare autentico stupore arrivati al finale. L'aspetto sentimentale è marginale, seppur costantemente presente, e funge da funzionale cornice. Il suo sviluppo è tuttavia con esito negativo, perché nessuno dei due prestigiatori riesce a mantenere accanto a sé la donna che ama. E' sicuramente quello che ha riscontrato maggior successo dal pubblico e dalla critica, ma questo non deve influenzare eccessivamente il giudizio. Come ho scritto, dipende dall'interpretazione che sentiamo più vicina."The Illusionist" è molto più orientato sull'aspetto sentimentale, emozionale, commovente. Ci sono più elementi storici rispetto all'altro, tuttavia non viene in realtà esaurientemente spiegato come il protagonista riesca ad eseguire la sua illusione, ovvero far apparire immagini - ologrammi - di altre persone. Gli ostacoli, i punti negativi del film sono rappresentati dalla differenza di ceto dei due innamorati e si frappone fra i due osteggiando la reciproca felicità. L'essere illusionista non viene presentato come punto di rottura, barriera rispetto al lieto fine, anzi è proprio la circostanza per cui esso può essere raggiunto. Una visione perciò totalmente opposta rispetto all'altro film, forse più romantica ed irreale ma in ogni caso suggestiva e coinvolgente.
A voi dunque la scelta, ammesso che se ne debba fare una.
Non mancatemi di farmi sapere quale dei due vi ha colpito di più.
Con affetto,
Irene