Il mondo del calcio femminile piange Aida Rienzi

Creato il 16 maggio 2012 da Calciodonne
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E' scomparsa nella notte tra lunedì e domenica Aida Rienzi, storico portiere e presidente della Salernitana Calcio Femminile. La Salerno sportiva, dunque, piange un altro pezzo della sua storia. L'ex numero uno delle granatine si è spenta all'età di 59 anni presso l'ospedale 'San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona', dove era stata ricoverata da qualche giorno per l'aggravarsi delle sue condizioni. Lasciato il calcio nel 2008, dopo aver conquistato l'ennesima promozione in serie B con la sua Salernitana, la Rienzi stava lottando da qualche anno con un male che però se l'è portata via troppo presto.
E' stata una vera storia d'amore quella tra Aida Rienzi e lo sport, in particolare il calcio. Era una promessa del nuoto quando negli anni '70, Mario Saracino - allenatore simbolo della Salernitana maschile con cui vinse un campionato 'Berretti' - la selezionò tra tante atlete per farle difendere i pali della nascente Salernitana Calcio Femminile.
A stupire il tecnico fu un tiro violento che l'allora giovane Aida bloccò con una sola mano come una veterana, guadagnandosi così il soprannome di 'Saracinesca'. Dal quel momento la Rienzi ha fatto dello stato 'Vestuti' la sua seconda casa. Nonostante la breve carriera Aida Rienzi in campo è stata una vincente, togliendosi la soddisfazione di vincere due scudetti con due maglie diverse, Salernitana e Catania. Ma indimenticabile fu il ricordo del tricolore conquistato a Salerno il 31 ottobre 1975. Rienzi e le sue compagne, guidate in panchina da Lino Coppola e sospinte da un 'Vestuti' pieno in ogni ordine di posto, ebbero la meglio sul Pordenone trionfando per 2-0. Una vittoria che la Rienzi ha sempre custodito gelosamente. Difatti, nonostante il successo, lo scudetto conquistato dalle salernitane non fu riconosciuto dalla Figc quando, nel 1986, la Federazione Femminile Italia Unita Giuoco Calcio entrò a far parte della storia centenaria dall'organismo di via Allegri. Ma ad Aida Rienzi questo non è mai interessato e, nonostante la vittoria di un altro scudetto conquistato a Catania nel 1978 con l'amica di sempre Patrizia Onorato, per lei il tricolore di Salerno è stato sempre il più sentito.
Ma le pagine più belle per il portiere granata sono arrivate dopo che ha appeso gli scarpini al chiodo. Nel 1983, nel segno dell'indimenticata Lucia De Martino, iniziò a prendere forma il progetto dell'Associazione Calcio Femminile Salernitana e, alla palestra 'Senatore' di via Nizza, la Rienzi, insieme a Patrizia Onorato ed al pasticciere Raffaele Bassano, iniziarono a reclutare le prime atlete.
Da qui l'ex pipelet granata ha scritto le pagine più belle dello sport cittadino. Insieme ad atlete del calibro di Serena Landi, Aurora Bisogno, Iolanda Alessio, Rosaria Saggese, Daniela Marino, Carmela Francione, Patrizia Di Lieto, Tiziana Discepolo e Alessandra Lisanti la Rienzi ha dato vita agli anni più belli del calcio femminile in Campania, diventando un punto di riferimento per tutta la regione dopo lo storico Giugliano del professore Giovanni Simonelli. Tante vittorie importanti e numerose promozioni hanno caratterizzato la sua esperienza sportiva, permettendole di essere insignita anche della prestigiosa Benemerenza del Coni nel 2009. Presidente sì, ma dal cuore tenero. Con le sue atlete aveva un rapporto viscerale Aida Rienzi, conditi anche da duri scontri, ma sempre contraddistinti da un amore che andava oltre il calcio. "Sono tutte figlie mie", amava dire lei che aveva coinvolto nella sua ultima avventura calcistica il suo unico figlio maschio, Domenico Nappa. E forse, anche per questo, molte giocatrici, nel mirino di club blasonati, hanno preferito restare a Salerno sotto la sua guida. Sfiorata la promozione in A2 nel 2005-2006 con Rosaria Saggese in panchina, la Salernitana di Rienzi ha difeso il nome di Salerno fino al 2010. In quell'ultimo anno le granatine, scese in C per problemi economici, si ripresero la cadetteria con un campionato spettacolare guadagnando, con molte giornate d'anticipo, la promozione in serie superiore. Già in quella stagione Aida aveva 'abdicato', diventando direttore generale, lasciando la presidenza al figlio Domenico. Ma per tutti il patron era sempre lei e, nonostante la mancata iscrizione l'anno successivo per la mancanza di sponsor, ha seguito le sue atlete fino all'ultimo. Negli ultimi tempi aveva seguito con interesse le sorti delle sue ragazze, che si sono dilettate prima a Cava de' Tirreni e poi hanno dato vita alla 'Donna Salernitana', squadra di calcio a 5 che si pone l'obiettivo di diventare la naturale continuazione della Salernitana Calcio Femminile. E, proprio per questo, la Rienzi era stata insignita del titolo di vice presidente. Giocatrici che ora la piangono e che sanno di aver perso una seconda mamma.
'Era inimmaginabile, una donna di carattere, è stata una seconda madre per tutte noi', queste sono state le parole che hanno commosso i presenti nella chiesa di Santa Margherita, con le quali le giocatrici hanno voluto ricordare, con una lettera, Aida Rienzi nell'ultimo saluto di martedì. Francesca De Santis, con la voce interrotta dalle lacrime, ha parlato in nome di tutte le giocatrici della Salernitana Calcio Femminile, esprimendo tutto l'affetto, e il dolore , che le legava alla loro 'seconda madre': "Abbiamo trascorso la serata a ricordare i momenti vissuti insieme: le vittorie, le sconfitte, le emozioni che ci hanno legate. Sei riuscita a creare una famiglia", ha continuato la granatina, emozionando quanti hanno partecipato al funerale, "ora ci sentiamo senza una mamma. Ciao presidente, vivrai dentro di noi". Un lungo applauso ha fatto sentire tutti il calore e la partecipazione al grande dolore ed al vuoto che ha lasciato nei cuori di quanti l'hanno conosciuta. Tutto il mondo calcistico campano ha pianto la scomparsa di Alda Rienzi, in chiesa non è voluto mancare nessuno, dalle compagne degli esordi, agli allenatori e giocatrici delle squadre avversarie, che tante volte hanno affrontato la squadra salernitana sul campo. "E' sorprendente che non manchi nessuno all'appello", ha detto Antonio Garbellano, dirigente del Pontecagnano femminile, "ma questo si spiega con la forza di Aida nell'aver saputo unire tutti, si litigava in campo, si era avversari, ma fuori erano tutti amici. Ha regalato il senso del rispetto". La grande esperienza di vita di Aida Rienzi rimane un segno indelebile nei cuori e nelle menti dei cari che l'hanno salutata per l'ultima volta. Non solo del marito Silvio e del figlio Domenico, il quale regge il timone del club, ma ad amici, colleghi, che dovranno perpetuare gli insegnamenti lasciati in dote dallo storico portiere della Salernitana Calcio Femminile. Commosse le parole del parroco: "Oltre a Domenico, ha avuto altre figlie", ha spiegato dall'altare, anche lui emotivamente partecipe, tanto che ha sentito il bisogno di interrompere per un istante la funzione, "quello che lei vi ha insegnato deve scorgere in ogni vostro gesto". Anche le lacrime dei nipoti hanno salutato dal pulpito la zia, così anche il ricordo di Francesco Lavornia, presidente del Donna Salernitana Calcio a cinque: "Nonostante le tante litigate, siamo rimasti più uniti. Abbiamo l'obbligo di non far finire la tua Salernitana, e Domenico dovrà seguirci". Presente alla funzione anche il segretario della Figc, Vincenzo Pastore, che ha voluto ricordare il presidente così: "Ci sono persone che fanno apostolato con le parole, altri con l'esempio personale e con i fatti. Non c'è esempio migliore per i giovani di chi con i propri sacrifici ha organizzato un'attività sportiva. Aida lo ha fatto per 25 anni". Anche Gigi Caliulo ha ricordato la forza straordinaria e l'energia di una donna che con la sua vita è diventata un faro nell'orizzonte del calcio campano: "Non riusciva a stare lontana dal campo. Una passione ed un entusiasmo che ha portato la sua squadra, anche in assenza di mezzi economici, a raggiungere grandi risultati. Spero che la federazione lasci un segno per mantenere vivo il ricordo di questa persona straordinaria". All'uscita nel piazzale della chiesa uno striscione ha sovrastato la folla: 'I tuoi valori, il nostro orgoglio, la tua passione, i nostri sogni, per sempre la nostra presidente, grazie Aida. Le tue ragazze'.
Poche parole che hanno racchiuso tutta la grandezza di una donna che ha fatto dello sport e dei suoi valori la sua ragione di vita.

Articolo scritto dalla redazione di MetropoliWeb.it per calciodonne.it

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