Il mondo del design visto dalla set designer Martina Lucatelli

Da Barbaraartdeco @ArtDecoBarbara

Non solo gli interior designer e gli architetti si occupano di arredamento, ma anche tutta una serie di figure professionali di cui si sente parlare sempre più spesso come garden designer, home shopper o set designe. Il blog di Vogue descrive il lavoro del set designer per riviste in questo modo: “Il set designer è l’ideatore o il realizzatore dell’ ambiente in cui si svolgeranno le foto. Normalmente, spiegata l’idea del servizio, il fotografo stesso parla con il set designer e gli descrive cosa vorrebbe come decoro, o addirittura come ricostruzione di un luogo il più consono possibile alla sua idea, al suo sogno.”  Il set designer é dunque colui che realizza la scenografia per fotografie che verranno poi pubblicate su riviste, giornali e cataloghi. Ma scopriamone di più con l’ ospite di oggi Martina Lucatelli, da oltre 2 anni set designer per la rivista Grazia Casa. 

Buongiorno Martina e benvenuta su Artdeco-online. Da dove nasce la tua passione per l’ arredamento e il design?

Devo ammettere che la passione di mio padre, architetto, mi è stata trasmessa già da piccolina…direi a 13-14 anni ma forse anche prima. Il designer è in grado di afferrare il senso di cambiamento in atto, e questo concetto mi ha sempre affascinata.

Una passione di famiglia quindi! Potresti descriverci brevemente di cosa si occupa un set designer?

Il set designer parte sempre da un’ idea o da un luogo e ci costruisce intorno una storia, questo è il nostro lavoro.

Indipendentemente dalla storia che si vuole raccontare, secondo te quali sono le tendenze attuali, gli oggetti intramontabili e gli errori più comuni nel settore dell’ arredamento?

Banalmente l’ essenziale e il recupero. Due mini tenzende che si sommano a due argomenti ormai entrati nel quotidiano quali il design “eco” e il ritorno all’ “artigianale”.

Per quanto riguarda gli oggetti intramontabili… la chaise longue p40 di Osvaldo Borsani piuttosto che l’applique Foglio di Tobia Scarpa, ma se posso essere sincera, meglio i ricordi… gli oggetti che racchiudono una storia personale non stancano mai.

Per finire l’errore più grande nel settore arredamento penso sia quello di partire sempre dall’ aspetto estetico delle cose, un albero per reggersi in piedi deve avere solide radici.

Privilegiare la funzionalità e la praticità del prodotto piuttosto che il lato estetico quindi. La decorazione murale forse fa eccezione. Che importanza dai questo aspetto e hai qualche consiglio da dare ai nostri lettori?

La decorazione murale ha un peso importante, meglio non esagerare se non si è “esperti”. Da buona nostalgica consiglio una carta da parati di Designers Guild o delle tinte unite polverose di Farrow&Ball….via adesivi dai muri o effetti spugnati.

E per quanto riguarda la riproduzioni di quadri qual é la tua opinione? Hai un quadro preferito?

Non mi piace la riproduzione di quadri. Per quanto riguarda il mio quadro preferito… ne amo moltissimi e non saprei fare una scelta.

C’ é un progetto design che ti é rimasto impresso per la sua stravaganza/bellezza? 

Dal passato mi é rimasto impresso il Refuge Tonneau di Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret, nel presente amo molto i progetti del duo Barber Osgerby.

* Ringrazio Martina per la sua disponibilità e vi lascio con qualche sua realizzazione* 

Fonti: http://www.defnecivelekoglu.com/now/archives/767

http://www.finanzaonline.com

Barbara

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