Il mondo di Arthur Newman si colloca nel classico filone dei road movies, nei quali i protagonisti fuggono da una realtà di emarginazione e incomprensione alla ricerca di una nuova vita.Come spesso accade, il problema è in sè e non all'infuori di sè e il viaggio serve a porre luce sui fantasmi del passato. Il film dell'esordiente Dante Ariola non devia dal classico schema: i due protagonisti - Wallace/Arthur e Michaela/Charlotte - credono di poter ricostruire una vita lontano dai fallimenti della propria esistenza precedente. Ben presto, però, i sogni e le speranze si frantumano e i due sono costretti a fare i conti con il passato.I due interpreti - Colin Firth ed Emily Blunt - sono molto bravi nel rendere le inquietudini dei protagonisti, come la loro spensieratezza nei momenti più divertenti del viaggio. La sceneggiatura, invece, si mostra carente sotto molteplici punti di vista.
In primo luogo, la coppia non vive una vera e propria evoluzione nel corso del viaggio. Sia Wallace che Charlotte, infatti, si rendono conto, senza grossi stravolgimenti, dell'impossibilità della fuga. Se ciò può funzionare per Wallace, un uomo presentato come un inetto sin dall'inizio, non funziona assolutamente per Charlotte, che, nonostante le caratteristiche da giovane ribelle, cede troppo facilmente di fronte ai consigli paterni di Wallace.Anche la famiglia di Wallace è rappresentata in modo maldestro e superficiale e il tentativo di abbozzare un rapporto di complicità tra il figlio e la nuova compagna dell'uomo è assolutamente incompiuto.
Tutto ciò fa sì che, nonostante la bontà degli interpreti, Il mondo di Arthur Newman rappresenti un film di scarso interesse e addirittura evitabile.
Voto: 5
Se vi è piaciuto, guardate anche: Ferro 3, Thelma e Louise