Il mondo di Horten

Mi ha molto stupito questo film. Inizialmente sembrava di una noia mortale, ma quando poi ho cominciato a comprendere cosa volesse raccontare, allora tutto ha preso un altro senso. Un uomo che per un’intera vita non ha fatto altro che lavorare sempre su di un treno, sulla stessa linea ferroviaria, vivendo sempre in modo regolare come l’orologio di una stazione. Un uomo che ad un tratto si ritrova a conoscere il mondo al di fuori di quel treno. Si imbatte così in una serie di situazioni assurde e personaggi fuori dall’ordinario. Un mondo che non segue una ferrovia sempre uguale e sempre precisa, ma che ha tante sfaccettature diverse. Direi quasi: “Un mondo che vive”. Tutto ovviamente è portato all’estremo, ma credo sia stata una scelta solo per distinguere in modo netto le due vite di Horten. Mi è piaciuta la scelta di usare poca musica per accompagnare la storia, diventava tutto più reale. Molto bella anche la fotografia. Insomma, uno di quei film belli davvero, ma che purtroppo non hanno il successo di tanti polpettoni hollywoodiani.