Sapete, un tempo il mondo era fatto solo di luce. Raggi luminosi scendevano dal cielo e accarezzavano ogni cosa, dando ad ognuna un colore diverso. Qualcuno dice che è da questo fenomeno che nacque la parola uni-verso. Unico e diverso. E questa luce regnava senza rivali: la notte non esisteva, e neppure l’ombra. Neanche una piccola piccola, neanche di quelle che si sfilano dai bambini che volano.Poi successe qualcosa di… misterioso e strano. Qualcosa di così misterioso che nessuno sa cosa sia. Ci studiarono sopra scienziati, professori, cervelloni, storici, ma nessuno ne venne a capo. Fatto sta che qualcosa successe e, dopo questa cosa, il mondo non fu più fatto di sola luce.
Da allora esistette anche il buio, l’ombra, la notte, e la luce ebbe una compagna.
Eppure gli uomini non erano affatto contenti di questa cosa. Volevano sfruttare il tempo ed il mondo anche di notte. Varie menti, varie persone si ingegnarono quindi per rubare al buio la luce anche quando era notte.
Da qualche parte, un imprenditore (che qualcuno chiamava anche prenditore) inventò la dinamo: una bicicletta sulla quale si sale ma non si va da nessuna parte. Si girano i pedali, si suda come nelle normali biciclette, ma si sta fermi. Però faticando, sudando e facendo girare i pedali, si tenevano accese le lampadine, creando appunto la luce. Era una sorta di scambio, se volete: non ci si sposta, ma si fa luce. Il movimento in cambio delle lampadine accese.
Di questa invenzione, fu molto contento l’imprenditore, che poteva leggere il suo giornale anche di notte. Invece non fu per niente contento l’operaio che l’imprenditore mise sulla bicicletta (sempre quella che non si muove ma produce luce – la dinamo). Lui preferiva viaggiare, magari anche al buio. Tanto più che quando finiva di pedalare per far luce all’imprenditore, era talmente stanco che non si spostava più neanche di giorno.
Altrove, un gruppo di uomini, molto scontento dell’alternarsi della luce e del buio, decise di organizzare delle riunioni per trovare una soluzione, o almeno così pensavano. Avevano infatti organizzato delle importanti sedute dove, seduti su grossi tavoli di legno, parlavano tutto il giorno e tutta la notte di questa situazione. A dire il vero, non ne parlavano: se ne lamentavano. Erano veramente furibondi del fatto che il sole non ci fosse di notte. Se ne lamentavano sempre, con una costanza incredibile: così tanto che non solo non riuscivano a trovare una soluzione, ma non riuscirono più a fare altro nemmeno quando la luce illuminava la terra.
In un altro posto ancora, un gruppo di donne reagì inizialmente nello stesso modo: organizzando delle riunioni per parlare del problema. Poco dopo però non ne vennero ad una, ed allora decisero che avrebbero usato il tempo “luminoso”, detto anche giorno, per parlare, giocare, muoversi e così via. Di notte, invece, avrebbero semplicemente dormito. Inoltre, molte di loro tennero ancora delle riunioni, spesso organizzate da una donna di nome Samar: ma non cercavano più una soluzione a quella situazione, si raccontavano invece delle storie.
Nel nord del paese più a nord, invece si dice che un inventore, un cervellone, inventò una sorta di particolarissima pellicola, una plastichina trasparente che al buio si illuminava come per magia. Sarebbe stata una bella scoperta, ed una soluzione per molti, ma in realtà l’inventore ne era molto geloso, per cui la nascose in un posto segreto: non voleva che altri potessero scoprirla, utilizzarla o copiarla. Peccato che il posto fosse così segreto che neanche lui poteva usarla per illuminare la notte.
Infine, nel sud del paese più a sud, un bambino di nome Zaid si fece amico delle api, a loro chiese della cera e con quella ci costruì delle candele. Di notte, ancora adesso si diverte ad andare per il villaggio e condividere la sua fiamma con i suoi amici. Dovreste vedere la scena: uno spettacolo bellissimo. Quando viene il buio, si ritrovano tutti insieme, ognuno con il suo pezzettino di cera, poi Zaid accende la sua candela, ed avvicina la fiamma alla candela successiva. Il bambino o la persona di fianco, accende quella del suo vicino, e così via fino a che tutti non hanno la loro candela accesa. Quando tutte le fiammelle danzano, allora si crea una specie di sole, fatto solo di cera e di luce, che brilla anche nel buio più profondo. Allora, quando vogliono, la notte è ancora giorno, come se ci fosse il sole.