Con il riesplodere del caldo la mia voglia di studiare si è più che proporzionalmente e drasticamente ridotta. E’ così che, aspettando che i libri mi implorino di tornare da loro e magari mi assaltino pure, scrivo sul blog. E per oggi vi porto un po’ di sorriso. Cavalcando ancora l’onda (non del mare perchè quest’anno mi sembra un lontanissimo miraggio) della beat generation, su cui mi sto concentrando ultimamente, voglio favi leggere una poesia di Lawrence Ferlinghetti, di cui vi ho parlato a proposito dei poeti beat.
Ho cercato su internet poesie di Ferlinghetti, ma con grande rammarico ne ho trovate ben poche. Questa, tuttavia, mi ha subito colpito, anche se non è l’unica. Forse è è il finale.
Vi consiglio, comunque, di non sottovalutare il significato della poesia, perchè nella semplicità delle cose scritte, è facile vederla come una “poesiola”. In realtà, dietro queste parole comuni, c’è un grande messaggio di denuncia verso una società che ha perso il senso critico e che dà per scontate le cose che sembrano più banali, mentre hanno più significato di quanto si creda. Tant’è vero che al terzo verso delle prime tre strofe c’è sempre un “se non v’importa che…”, a sottolineare l’importanza di valori che si stanno lentamente dimenticando. Ieri come ancora oggi.
A voi la l’ultima parola!
“Il mondo è un gran bel posto in cui nascere se non v’importa che la felicità non sia sempre così divertente se non v’importa un po’ d’inferno qua e là proprio quando tutto va bene perché anche in paradisonon è che si canti tutto il tempo
Il mondo è un gran bel posto in cui nascere se non v’importa che qualcuno muoia continuamente o magari solo di fame per un po’ di tempo il che non è poi tanto malese non si tratta di voi
Oh il mondo è un gran bel posto in cui nascere se non v’importa molto di qualche cervello perso su ai posti di comando o di una bomba o due di tanto in tanto sui vostri visi alzati o di simili contrattempi cui va soggetta la nostra società di Gran Marca con i suoi uomini distinti e con quelli estinti e i suoi preti e altri poliziotti e le sue svariate segregazioni e indagini parlamentari e altre costipazioni che la nostra sciocca carne eredita Sì il mondo è il posto più bello del mondo per un sacco di cose come fare buffonate e fare l’amore essere tristi e cantare canzoni sottovoce e avere ispirazioni e andare in giro guardando ogni cosa odorando fiori e dare pizzicotti alle statue e persino pensare e baciare la gente e fare bambini e portare i pantaloni e agitare cappelli e ballare e andare a nuotare nei fiumi e fare picnic nel pieno dell’estate e insomma “godendosi la vita” Sì ma poi proprio sul più bello di tutto questo arriva sorridendo l’impresario di pompe funebri.” Umore del giorno: studiare sì, studiare no… Suvvia, devo iniziare!Restate in linea!