Uno di quegli uomini con la U maiuscola che amava vivere la vita senza pregiudizi e dogmi predefiniti che ostacolano ciò che lui professava da tempo: capire chi si è veramente.
I suoi libri e la sua storia, d'altronde, certificano ciò che Terzani voleva cercare di essere.
Pacifista convinto, tanto da arrivare ad interrompere la sua esperienza eremita ai vertici dell'Himalaya pur di rispondere alle invettive di Oriana Fallaci che, in seguito alla tragedia dell'11 settembre, cavalcava l'onda della violenza e della vendetta, "aizzando il cane che è in ognuno di noi" come diceva lo stesso scrittore Toscano.
Da questa vicenda nacque proprio uno dei suoi libri a mio avviso più inzuppati di vita, "Lettere contro la guerra", nel quale tifava senza troppo mistero per la "non violenza", condannando la guerra e le barbarie originate sempre dalla sete di vendetta.
Parole chiare con le quali Tiziano indicava senza fronzoli il proprio punto di vista, orientato nel capire chi sono gli altri e che cosa vogliono gli altri, non certo per giustificare i loro assassini, ma per cercare di eliminare le ragioni che portano alla violenza.
Da sempre sostenitore del fatto che quello che può mettere fine al terrorismo non sono le bombe figlie del desiderio di vendetta, ma, bensì, l'eliminazione delle ragioni che danno vita al terrorismo, uno dei problemi più rilevanti sollevato dallo scrittore Toscano era proprio questo: ci è sempre più impedito di sapere che cosa vogliono gli altri, chi sono gli altri, impedendoci così di comprendere tutto ciò che appartiene ad un mondo diverso dalla nostra cultura occidentale; un mondo pieno di gente che non vuole vivere come noi, sognare come noi, mangiare come noi e che ingloba, allo stesso tempo, parte della nostra cultura che sta diventando così, per il rifiuto del consumismo, per il rifiuto di questa globalizzazione che globalizza i principi, i prodotti e fa di ognuno di noi semplicemente dei consumatori.
Ecco un estratto di un docu-film a lui dedicato, all'interno del quale dà un chiaro messaggio ai giovani.
"E capisco che violenza genera violenza. se voi vivete in un mondo che sentite violento, reagirete con violenza. Lo capisco. Devo dire, negli ultimi trent'anni, non ho letto i vostri giornali, non ho visto la vostra televisione, non ho un telefonino, ho un modo diverso di comunicare per cui certo che sono diverso. Lo so, la vostra vita non è facile; voi avete il senso di essere isolati, che il mondo non è vostro. Certo che uno legge il corriere dello sport , perché quello di cui parlo gli pare un problema che non lo tocca. E' frustrato perché il mondo è di quegli altri: di quelli con la cravatta, di quelli che hanno il potere, di quelli che hanno i soldi. E lui si deve consolare con una piccola cosa: la sua amica, un viaggio al mare, una pizzettina. Il mondo è degli altri.
E il mio messaggio ragazzi è questo: IL MONDO E' VOSTRO!Potete cambiarlo, non fatevi intrappolare in ruoli che non vi piacciono, perché si può fare l'avvocato, il medico, il giornalista, lo psicoanalista, il muratore, il fabbro... LO SI PUO' FARE AMANDO QUEL CHE SI FA. E si può in ogni professione: inventandosi un margine di personalità, FARLO CON PASSIONE E AMORE.Ve lo garantisco, l'ho fatto io ed è possibile per tutti.E il mio messaggio ragazzi è questo: IL MONDO E' VOSTRO!"
(Tiziano Terzani - Firenze 14 settembre 1939; Orsigna 28 luglio 2004)