Il mondo secondo Garp

Creato il 24 novembre 2012 da Siboney2046 @siboney2046

Finalmente trovo il tempo per scrivere qui sul blog: le ultime settimane sono state molto intense con progetti da revisionare/consegnare ed esami che incombono. Almeno si avvicina Natale, un periodo che amo particolarmente: vorrei che il clima natalizio durasse per mesi e mesi!
Visto che siamo nel pieno del weekend voglio parlarvi di un libro che potrebbe accompagnare squisitamente i vostri momenti di pigrizia domenicale sul divano. Il libro in questione è Il mondo secondo Garp di John Irving. Di questo straordinario scrittore americano contemporaneo vi ho già parlato QUI dichiarandovi tutto il mio amore per lui; amore che non è venuto meno (anzi che è incrementato notevolmente) con la lettura di questo romanzo regalatomi da mia sorella Quella Granculo di Cenerentola che come pochi conosce i miei gusti.

Come per mia abitudine vi svelo pochissimo della trama: non voglio farvi perdere la suspense: racconta la storia di Garp, figlio di Jenny Fields, una infermiera che nel dopoguerra decide di vivere in maniera indipendente, mantenendosi lavorando e senza sposarsi e che, per questo motivo, viene tacciata di femminismo, nonostante il suo continuo rifiuto di tale etichetta. Un giorno decide di raccontare la sua storia in un libro che diventa un best-seller nonostante la sua scarsa qualità letteraria. Garp, brillante scrittore in erba, vivrà per tutta li vita adombrato dal successo della madre senza riuscire mai a sfondare. Nel frattempo cresce, s’innamora, si sposa, si fa una famiglia. Quando è già adulto, in seguito ad un suo scritto erroneamente interpretato viene giudicato un maschilista, chiudendo alla perfezione il cerchio dell’incomprensione del carattere della famiglia Fields che da sempre rifiutava qualsiasi forma di regola e catalogazione.


Detto così può sembrare un banalissimo romanzo di formazione cosa che non è neanche lontanamente: le vicende di Garp, come quelle di John e della famiglia Berry, sono tragicomiche, talvolta drammatiche ma sempre allucinanti. Il racconto si evolve in un modo surreale che ti fa sempre pensare “è impossibile!”, ma in cuor tuo sai che così non è e che quanto più la vita si fa assurda, tanto più è vicina alla realtà. Tutta la vicenda è permeata di sessualità, quella sessualità che Jenny chiama ‘lussuria’ e che considera la causa di tutte le catastrofi del mondo: effettivamente tutte le disgrazie che accadono ai personaggi sono causate da moti di incontenibile fremito sessuale ed alla fine tutti devono fare i conti con il proprio desiderio.
Altro elemento centrale della narrazione è l’ansia di Garp nei confronti della sua famiglia: l’impulso alla protezione verso sua madre, sua moglie e i suoi figli gli fa compiere talvolta azioni insensate ma sempre motivate dalla paura del pericolo chiamato, nell’ultima parte del libro, ‘Sotto Rospo’, a causa di un gioco di parole (completamente perso nella versione in italiano, ovviamente) in cui si confonde underfloat (‘risacca’) con undertoad (‘sotto rospo’).

La storia è unica, non risulta mai noiosa o banale; lo stile è, come sempre, impeccabile, inimitabile, degno dei più alti posti della letteratura mondiale, a mio parere. Non si tratta di un romanzo convenzionale: i personaggi sono unici, talvolta grotteschi, ma splendidi; i fatti sono crudi e poco adatti ai benpensanti. Irving, come aveva già fatto con Hotel New Hampshire, crea un romanzo eccezionale, aspramente divertente, con sprazzi di straziante realismo.

Avete mai letto questo romanzo? Cosa ne pensate?


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