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Il monito di Renzi alla Ue: “Senza disegno strategico si alimenterà il populismo”

Creato il 07 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Se l’Europa non cambia il suo corso ora, le istituzioni europee rischiano di diventare i migliori alleati di Marine Le Pen e di coloro che cercano di imitarla”. Matteo Renzi, dal suo profilo Facebook, avverte l’Europa dopo l’ondata del Front National in Francia e dice che è “tempo per le istituzioni europee di dare un’occhiata alla dura realtà: di sola tattica si muore”.

(Foto ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

(Foto ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

Il monito di Renzi alla Ue: “Senza disegno strategico si alimenterà il populismo”. ”Senza un disegno strategico, soprattutto sull’economia e sulla crescita, i populisti vinceranno prima o poi anche alcune elezioni politiche nazionali”, riconosce il presidente del Consiglio, che mette però fuori il nostro Paese da questo rischio: “In Italia vinciamo noi perchè le riforme stanno finalmente dando frutti: la maggioranza degli italiani sta con chi vuole cambiare, non con chi sa solo lamentarsi. Io non sono, dunque, preoccupato per l’Italia, ma sono molto preoccupato per l’Europa”, conclude il premier.

Fa sentire la sua voce anche il predecessore di Renzi a Palazzo Chigi: Enrico Letta giudica “un errore legare il successo di LePen” agli attacchi a Parigi e sottolinea che il risultato delle Regionali transalpine era “nei sondaggi da mesi”, ed e’ “un no radicale alla politica tradizionale. Come da noi”.

Da destra torna a farsi vivo Gianfranco Fini: “Il successo lepenista va capito, non demonizzato”, dice l’ex leader di AN che parla del voto francese come di “una risposta efficace, da destra, alla crisi di identità culturale e alla paura esplose dopo gli attentati terroristici. Non si può liquidare come estremista o populista; è di certo antieuropeista, e ciò – ragiona l’ex presidente della Camera – deve rappresentare per la destra italiana il vero problema, ma non è estraneo alla storia repubblicana e democratica della Francia, che comprende anche il mito della ‘grandeur’ gollista e il successo del no al referendum sulla Costituzione europea”. “Sarkozy, d’intesa con la sinistra, lo ha capito e questa – osserva ancora – è la vera inaspettata novità del voto”. (AGI)


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