C’è un mostro dietro di me che ovunque mi segue.
Me ne accorsi una notte rientrando a casa ubriaco.
Mentre mi fissavo allo specchio del bagno, perso,
alle mie spalle un volto nero di tenebra si era affacciato.
Vidi il suo occhio malvagio lentamente comparire,
vidi le sue zanne sbavanti ferme in ghigno animale
e ascoltai il suo basso ruggito
sentendo il suo fiato infernale lambire il mio collo.
Mi girai urlando, ma già era sparito.
Ma ormai potevo percepire la sua presenza insistente.
Invisibile, alcune volte si palesava anche ad altre persone,
e quando succedeva esse fissavano un punto alle mi spalle
sbiancando di colpo, scomparendo per sempre dalla mia vita.
E io sapevo che l’avevano scorto.
All’inizio ebbi paura e terrore e mi chiedevo se stessi impazzendo.
Poi pian piano imparai la convivenza forzata.
Ora quando rientro a casa furtivo nel cuore della notte,
ci sediamo uno di fronte l’altro in quella stanza
disordinata, densa di disperazione e di solitudine
e con un bicchiere di liquore in mano, sospettosi,
ci fissiamo,
nell’oscurità notturna,
senza proferire parola.