Il MotoGP del Giappone si farà, ma i piloti sono contrari

Da Nippolandia

Carmelo Ezpeleta, capo della Dorna, società che si occupa dell’organizzazione del motomondiale, ha confermato nuovamente che il GP del Giappone si correrà regolarmente: “La FIM (Federazione Internazionale del Motociclismo) ha emesso un comunicato la scorsa settimana ed un altro domenica nel quale viene ribadito che se la situazione rimarrà come quella attuale il GP del Giappone si disputerà regolarmente il 2 ottobre“. Ezpeleta ha inoltre confermato lo svolgimento dei controlli da parte della Dorna: “Anche noi abbiamo abbiamo inviato in Giappone una delegazione che dovrà preparare una relazione entro la fine di luglio e se verranno confermate le condizioni attuali in GP si farà“. Ezpeleta infine minimizza le proteste dei piloti: “Noi come sempre ascoltiamo il parere di tutti, ma al momento non esiste paese al mondo che sconsigli di recarsi in quella nazione e quindi non vedo il motivo per cui dovremmo farlo noi. Anche il ministero degli esteri spagnolo che fino a due settimane fa consigliava di tenersi ad una distanza di sicurezza di 120 km dal disastro nucleare (l’autodromo ne dista circa 80), adesso ha revocato questo tipo di livello d’attenzione“. Ma, nonostante tutte le rassicurazione della Dorna, le proteste dei piloti continuano. Jorge Lorenzo ha dichiarato di non voler andare assolutamente in Giappone: “Sono giovane e non voglio rischiare la mia salute per il futuro“. Queste le parole di Valentino Rossi: “Io non andrei ma bisognerà vedere cosa faranno gli altri, se fossi solo io a oppormi non sarebbe il caso“. E non sono solo i piloti a farsi sentire. Anche i meccanici vogliono restare a casa il 2 ottobre ed evitare la trasferta in Giappone. (Fonti: Sportmediaset.mediaset.it e Repubblica.it)


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