AUTORE: Otfried Preussler
PAGINE: 292
EDITORE: Longanesi – COLLANA: La Gaja scienza
PREZZO: € 16,60
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1971 e in seguito acquistato dalla Longanesi, Il Mulino dei dodici corvi è un dark fantasy dal sapore fiabesco e spiccati elementi horror, con tutte le carte in regola per incantare un vasto pubblico, non solo di giovanissimi ma anche di adulti.
Krabat, giovane orfano che vaga di villaggio in villaggio all’epoca in cui quello del viandante era quasi un mestiere, fa uno strano sogno: undici corvi appollaiati su una stanga lo chiamano con insistenza, invitandolo al mulino della palude di Kosel. Poiché il sogno si ripete per più notti, il ragazzo decide di mettersi alla ricerca di quel luogo, lo trova davvero, viene ingaggiato dal mugnaio come apprendista e inizia il suo tirocinio con altri undici garzoni. Ben presto Krabat si rende conto d’essere finito in una scuola di magia nera ma, allettato all’idea di diventare un esperto nell’«arte delle arti», quella che consente di acquisire un immenso potere, accetta di seguire gli insegnamenti del mugnaio-maestro. Allievo diligente, Krabat non sa però rinunciare al mondo esterno ed è sempre pronto a coglierne i richiami di vita e d’amore; inoltre, troppe sue domande rimangono senza risposta: chi è il misterioso Compare che giunge al mulino nelle notti di novilunio? Quali orribili sostanze tritura quella che viene chiamata la Macina Morta? Così, nel ragazzo matura a poco a poco la decisione di opporsi al potere del maestro, di trasformarsi da allievo prediletto in antagonista.
Ecco come Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista e scrittrice, lo definisce in un articolo del Corriere della sera: “Il Mulino dei Dodici Corvi, tra tutti il più premiato dei libri di Preussler, un bestseller per eccellenza, è una storia per ragazzi senza limiti di età, dove in forma di favola si raccontano i misteri della vita e della morte, dell’iniziazione all’amore e alla guerra.”
E sono proprio questi i temi che emergono dal romanzo, per molti versi di formazione. Nell’arco di tre anni, infatti, Krabat passa dall’adolescenza all’età adulta. Mentre di giorno condivide con i compagni una vita dura da garzone, durante la notte viene trasformato in corvo e iniziato alla magia nera. Ma Krabat non è solo garzone e apprendista; come gli altri, è schiavo del Mugnaio – a sua volta sottomesso a un misterioso padrone, legato al maestro da un vincolo malvagio e potente che solo il più forte legame dell’amore può sciogliere. Lentamente, in seguito a eventi terribili che si susseguono tra il naturale scorrere delle stagioni e il sinistro apprendistato, nell’animo di Krabat si insinua forte il desiderio di ribellione. A rischiare, però, non è solo la vita di Krabat stesso, ma anche quella della giovane Kantorka, dolce e determinata ragazza di un villaggio ai confini con la radura. Sarà l’amore che provano l’uno per l’altra a guidare i due verso un destino inevitabile: la sfida al Mugnaio e ai suoi terribili poteri.
La copertina della 1^ Edizione (1971)
Ne Il mulino dei dodici corvi, Preussler fa leva sulle emozioni e magnetizza il lettore con un ritmo veloce, ricco di nuovi eventi. In un’atmosfera cupa da horror, non mancano momenti di ironia e giocosa convivialità tra i ragazzi del Mulino, alternanza che rende vivace la narrazione. Lo schema fiabesco è rispettato anche nella scelta del punto di vista, esterno e onnisciente, così come quella dei personaggi. Infatti, accanto al protagonista Krabat, curioso e intraprendente, riconosciamo in Tonda la figura dell’aiutante, più maturo e consapevole, pronto a vegliare su Krabat come un fratello maggiore e a metterlo in guardia dalle numerose insidie del Mulino, mentre la figura dell’antagonista è chiaramente rivestita dal maestro Mugnaio. Attorno a essi ruotano poi le vicende dei personaggi minori, ovvero gli altri garzoni e la Kantorka. Il mulino dei dodici corvi è rimasto per diversi anni fuori catalogo, fino al novembre 2008, quando la Longanesi ha deciso di riproporlo ai lettori italiani con una seconda ristampa e una nuova copertina; nello stesso periodo infatti, usciva nelle sale cinematografiche il film omonimo tratto dall’originale Krabat, del regista tedesco Marco Kreuzpaintner, con Davis Kross nel ruolo del protagonista Krabat, e Daniel Bruhl in quello dell’amico Tonda. Un classico, dunque, che torna ai lettori italiani nella versione originale, senza alcun rimaneggiamento se non quello della cover che richiama in modo evidente la locandina del film. Otfried Preussler, del resto, è un autore che ha ricevuto, nella sua lunga e prolifica carriera, diversi premi e rinascimenti internazioni; al contempo, lo stile semplice della narrazione fiabesca, fa de Il mulino dei dodici corvi un gradevolissimo romanzo senza età, senza uno specifico pubblico di riferimento.
Otfried Preussler è nato nel 1923 a Reichenberg. È uno degli autori per ragazzi più conosciuti al mondo: i suoi libri sono bestseller internazionali che hanno venduto in totale oltre 50 milioni di copie. In Italia, presso Salani, sono apparsi, tra gli altri, La piccola strega, Il piccolo fantasma, Il brigante Pennastorta, Maestro mago, Bimbo d’acqua e Tippo Tappo. (Fonte: Longanesi).
Deborah Epifani