Il murinho di Berlinho

Creato il 29 aprile 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Mentre una società con sede in via Durinhi a Milano si avvia meritatamente a vincere la più importante competizione calcistica europea, la cosidetta “Champions League”, avete fatto caso che fra i 50 e passa calciatori che si sono disputati le quattro semifinali nei loro club, Bayern, Lione, Barcellona e Inter, non c’era un solo giocatore italiano, visto che l’unico con passaporto nostro, il ganese di nascita Balotelli, ha fatto soltanto una breve e tragicomica comparsata?

C’erano francesi, tedeschi e spagnoli, fra legioni di sudamericani, africani ed est europei, ma italiani, nisba.

E nessun tecnico italiano, anche se l’ Inter vista a Barcellona era la sorella ricca del Padova di Nereo Rocco.

Questo giusto per prevenire l’immancabile litania sulla “rinascita del calcio italiano” che i sacrestani del giornalismo sportivo intoneranno dopo la finale.

Tanti cari auguri a Marcello Lippi che dovrà mettere assieme nelle prossime settimane una nazionale con calciatori che evidentemente non figurano tra i 50 (siamo generosi) top neppure in Europa.

Ci resterà, come consolazione, il mondiale delle Trote di Bossi.

(Vittorio Zucconi)