Ma a parte questo... continuo a stare. Perdura la situazione e questo mi rende serena.
Venerdì pomeriggio i quasi ventidue gradi ci hanno portato dalle nostre vicine di casa, le capre.
Poi un saluto ai cavalli e infine agli asini.
Ecco, appunto. Gli asini. Mai nome più appropriato no?
A parte che a me tutta sta poesia sugli asini proprio.... Cioè sono stupidi no? Sì sono metafora di semplicità, di povertà anche. Ma che cavolo... mi hanno giocato un brutto scherzo.
Mentre io ero tranquillamente seduta a bermi il sole e i duedue erano appunto dagli asini, sento un urlo straziante.
Ommamma!!! Questo è il Due, sì, lo so è lui che urla! Lui gli ha dato da mangiare e l'asino gli ha preso il braccio, ommamma devo correre... e l'urlo acuto continuava a me sembravano minuti ma erano secondi, pochi pochissimi. Quelli che occorrono a una persona per scattare, scivolare da una rivetta e schiantarsi planando sulla ghiaietta. Rialzarsi e vedere due bambini con gli occhi sbarrati che ti osservano. I tuoi figli.
"Mamma quanto sangue". Le mie mani!!!!
"Ti porto io lo zaino mamma"
"Ma perché hai fatto così?"
Che fare? Dire loro del maledetto asino, ingiuriarlo perché non è così che si raglia, perché io vengo comunque dal centro eccheccavolo.
Sì, dire tutto.
Nonono bambini. Tutto a posto!
Ma quanto cavolo fanno male le abrasioni da ghiaietto???
Non vi faccio vedere i palmi delle mani perché sono un po' bruttini da vedere...
Ma tant'è... siamo andati a vedere gli animali da quando sono nati fino a ora al Museo di Storia Naturale di Milano. Abbiamo visto ossa e ossicini, minerali, dinosauri....
E poi animali imbalsamati, di tutti i tipi. Tanti, tantissimi, anche l'asino. E non diceva la targhetta che raglia come il mio secondo figlio, ma me lo sono fatto andar bene lo stesso. E' stato divertente e le ricostruzioni sono ottime. Mi ricordavo un museo impolverato, con le ragnatele tra le corna e invece è tutt'altro.
Guardare gli animali da vicino e conoscerli bene. Questo il mio prossimo passo.