Già all’ingresso il visitatore avverte una sorta di disorientamento, non solo a causa dei rigidi controlli di sicurezza (metal detector e perquisizione personale) o dell’umidità davvero opprimente: la sensazione è che ci sia troppo da vedere. Considerata comunque la semplice disposizione del museo, pianta rettangolare con una serie di stanze disposte attorno a un atrio centrale e unite da un unico corridoio, la visita si presenta agevole seppur estremamente lunga. Bisognerebbe suddividerla in due giornate, destinandone una per ogni piano.
Avendo a disposizione appena un pomeriggio stringato, ci si accontenta (si fa per dire) di ammirare i reperti più interessanti. Il Tesoro di Tutankhamon, con la famosa maschera d’oro massiccio e i sarcofagi del corredo funerario, eclissa tutto il resto per splendore. La Sala delle Mummie Regali, in cui sono conservati i resti imbalsamati di Sethi I e Ramesse II, costituisce un altro punto di grande attrazione. Ugualmente notevole la collezione di pezzi risalenti al regno del faraone eretico Akhenaton e della sposa Nefertiti.
www.egyptianmuseum.gov.eg
(Visita effettuata il 7 agosto 2007. Post pubblicato su Scrivere i risvolti il 3 settembre 2007. )