Giochi pericolosi, sicuramente giochi poco graditi a Benitez che evidentemente trova nell’intervallo le parole giuste per toccare l’orgoglio dei suoi uomini. E se non il gioco è per lo meno l’orgoglio a venir fuori e con questo la rabbia agonistica, la grinta, la cattiveria. Cresce la presenza di Callejon, che finalmente trova la via della conclusione, si alza l’asticella dell’attenzione difensiva, Inler e Dzemaili iniziano a fare maggior filtro a centrocampo. Eppure, come nel primo tempo, ecco il colpo a sorpresa. Stavolta di marca bianconera. Ed ecco Bruno Fernandes gelare il San Paolo: dalla distanza, dopo un fallo su Inler molto contestato, fulmina Rafael ed è 2-2. Partita surreale nel suo sviluppo, incredibile nel suo avvicendarsi di fortune alterne perché passano sessanta secondi e Dzemaili raccoglie la respinta di Brkic sul tiro di Higuain e riporta avanti il Napoli.
Serata chiusa? Manco per sogno. Perché a Insigne non riesce il colpo del Ko e allora, ancora su angolo, il nuovo pasticcio difensivo consegna a Basta la palla del 3-3. Tempo per riaprire tutto e per mandare in tilt gli azzurri: Maicosuel ha persino la palla della vittoria dei friulani, Maggio in qualche modo gliela toglie, per Gervasoni è tutto ok, meno perGuidolin che protesta, viene cacciato e lascia il campo. Tra i fischi, esattamente come fanno al 94esimo Higuain e compagni.
La Juve si allontana, l’Arsenal si avvicina: il messaggio dei tifosi a fine partita non lascia spazio all’immaginazione, mercoledì dovrà essere una serata diversa.
Il Napoli ancora non c'è ed ora l'Arsenal, 8.0 out of 10 based on 1 rating