Nell'Election Day degli Usa, il democratico italo-americano Bill de Blasio chiude l'era repubblicana di Michael Bloomberg con la sua elezione divenendo il 109° Sindaco di New York. Il "gigante" di Brooklyn alto quasi due metri, 52 anni, newyorkese ma di origine beneventana, sandinsita, laureato in Politica e Affari internazionali alla Columbia University, era poco noto fino a qualche mese fa, ma con un'alleanza trasversale che ha unito la Brooklyn operaia alla periferia del Queens ha battuto in maniera netta con il 73% dei consensi, l'avversario repubblicano Joseph Joe Lhota, ex vicesindaco di Rudy Giuliani ed ex presidente della Metropolitan Transportation Authority, la società preposta alla gestione del trasporto pubblico cittadino.
Bill de Blasio, alla nascita Warren Wilhelm Jr., è nato a Manhattan, New York, da Warren Wilhelm e Maria De Blasio. Il padre, militare dislocato nell'Oceano Pacifico, aveva ascendenze tedesche mentre i nonni materni, Giovanni e Anna, erano italiani: il primo era originario della città di Sant'Agata de' Goti (BN), mentre la nonna materna era natìa di Grassano (MT) (dove il cognome si scrive con la "d" maiuscola, ossia De Blasio). È cresciuto a Cambridge, nel Massachusetts. All'età di sette anni suo padre alcolizzato andò via di casa e nel 1979 si suicidò a causa di un tumore ai polmoni incurabile. Nel 1983 cambiò legalmente il suo nome in Warren de Blasio–Wilhelm; dal 1990 in poi si fece chiamare Bill de Blasio, adottando legalmente tale nome nel 2002.
E' sposato con Chirlane, afro americana, poeta e attivista per i diritti dei gay e che non ha mai nascosto il suo passato omosessuale, con due figli Chaira e Dante. Una famiglia già divenuta icona di una Grande Mela multirazziale e non omofoba che inizia una nuova era e un nuovo percorso che da "stasera cominceremo a percorrere, insieme, come una sola città" assicura il neo sindaco che prosegue - "Rimarremo uniti dalla speranza, l'ottimismo e la fiducia che non esistono problemi più grandi della nostra città. Combattere le ineguaglianze non è facile, non lo è mai stato. I problemi non saranno risolti in un giorno... Ma non finirò mai di battermi" - ha assicurato ai suoi sostenitori in delirio.
Festa grande e brindisi con uno spumante di Falanghina, vitigno autoctono tipico campano, nella notte anche a Sant’Agata de’ Goti, il paesino del beneventano di cui erano originari i nonni materni. Nella sala dell’ex cinema del paese, dove da ieri pomeriggio è stata seguita ininterrottamente la lunga giornata elettorale di Bill de Blasio, in prima fila c’era il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, che ha apprezzato molto il saluto di De Blasio all’esito elettorale.
Bill de Blasio, che si insedierà il primo gennaio, è un "liberal" che ha dichiarato di battersi per una città più equa e per colmare il divario tra i ricchi e i poveri, ha raccolto consensi trasversali, indipendenti da ceto, razza e religione. Queste le sue promesse elettorali che intende mettere in pratica: più tasse per chi guadagna oltre mezzo milione di dollari all’anno, in modo da incassare i soldi per investire soprattutto nell’istruzione; più edilizia popolare o abbordabile, al fianco di quella di lusso; meno discriminazioni contro le minoranze, in particolare da parte delle forze dell’ordine. Il suo obiettivo è quello di avviare un movimento progressista che potrebbe contagiare poi anche altri paesi, a partire proprio dall’Italia, verso cui "ho un debito di gratitudine" - afferma de Blasio -" e farò tutto il possibile per aiutarla ad avere successo".
A.D.P.