E' quello che succede ad Alain: e a quasi 60 anni, con le porte di altre società irrimediabilmente sprangate, niente è più come prima. Dovrà contentarsi di lavoretti che nemmeno uno studente fuori sede. Dovrà rinunciare a cene e vacanze, rattoppare gli abiti, ragionare sulla vendita della casa. Parabola triste, devastante, solo che a un certo punto pare schiudersi un'altra occasione.... Potrà essere suo quel posto, però prima ci sarà un finto sequestro, al servizio di una folle selezione del personale...
Mi fermo qui, tanto sono solo all'inizio e dopo se ne vedranno delle belle. Perché Lavoro a mano armata (Fazi editore) è prima di tutto un noir, firmato da uno dei maestri del genere, Pierre Lemaitre. O forse no, è prima di tutto un romanzo che racconta la crudeltà del lavoro (e della sua assenza) nei nostri giorni.
Eh sì, un libro che non sai se leggere tutto di un fiato, provando a reggere il ritmo incalzante dei colpi di scena. Oppure se indugiare con qualche sconsolata considerazione sulle nostre insopportabili incertezze.