Il nono distretto del Queens (NY) al voto per sostituire il “decaduto” Democratico Anthony Weiner

Creato il 14 settembre 2011 da Wally26

Quest’oggi nel nono distretto congressuale di New York cioe’ in una bella porzione del Queens (che include anche il mio quartiere, Ridgewood) si e’ votato per il nuovo candidato municipale che sostituira’ Anthony Weiner. Una occasione storica. A proposito ve lo ricordate Weiner? Era il rappresentante del partito Democratico di New York che si e’ dimesso (controvoglia e dietro pressione  del suo partito) in seguito allo scandalo delle foto ose’ postate sul suo account Twitter e condivise con allegre pulselle. Nel  nono distretto molti sono stati felici di levarselo dalle scatole.  Ieri sera alcuni conoscenti, anziani americani molto distinti,  mi avevano parlato fiduciosi del concorrente piu’ appetibile, tale Bob Turner, Repubblicano ex “media executive” in pensione che lo scorso anno aveva ottenuto il 40% dei voti. Turner ha dalla sua inoltre il supporto degli amati ex sindaci Rudolph Giuliani e Ed Koch. Turner gode anche del pieno appoggio della comunita’ ebraica e cristiana per il suo supporto a Israele e la sua opposizione al progetto della costruzione di una moschea nei pressi di “Ground Zero”, e della simpatia di Donald Trump. Vedremo presto se per la prima volta dal 1920 un candidato Repubblicano vincera’ il seggio del Queens, un distretto tradizionalmente liberal.  

Il concorrente Democratico David Weprin ha detto di Turner che e’ un simpatizzante del Tea Party, favorevole quindi ad un “governo snello” e tasse piu’ basse e giuste e alla lotta all’immigrazione clandestina, cioe’ sarebbe favorevole a tutte quelle riforme di cui New York ha urgente bisogno ma che vanno pero’ a toccare gli interessi del partito Democratico, dei sindacati e delle lobby che lo sostengono;

Weprin has tried to cast Turner as part of the Tea Party, which wants smaller government and lower taxes and is unpopular with many liberal New Yorkers. Turner hopes voters will repudiate Obama’s economic policies. (Reuters)

Mi dilungo un attimo sulla situazione dell’immigrazione clandestina.

Il Tea Party sembra essere l’unica entita’ politica ad avere la ricetta giusta per porre fine a questa mal practice e rientrare nel budget e nella legalita’, per questo e’ temuto e avversato cosi’ duramente anche con colpi molto bassi, dall’avversario Democratico. Nel 2010 l’ufficio del Censo fece un tam tam mediatico per convincere anche gli immigrati clandestini a registrare la loro presenza; era fondamentale  ai fini budgetari per conteggiare i fondi governativi da stanziare ai distretti delle citta’ americane, delle towns etc. destinati a ospedali, bibliotece, mezzi pubblici, “first aid workers”, scuole etc. Con i numeri sballati invece le citta’ ricevono meno fondi e poi debbono porre rimedio con le “proprie risorse” per garantire i servizi basilari e quindi le tasse aumentano, ai cittadini e ai residenti permanenti ovviamente.

Ma la paura era tanta, quindi chissa’ quante persone non avranno partecipato e cosi’ si stanno verificando  progressivi tagli ai servizi (le Poste pubbliche ad esempio) e aumenti delle tasse, senza contare i costi a carico del contribuente per la gestione degli innumerevoli casi e delle cause in mano al Ministero della Giustizia che riguardano le attivita’ illegali legate tipicamente all’immigrazione clandestina e a chi ne favorisce le attivita’: carte di credito clonateevasione fiscale, omicidi perpetrati da gangs legate ai cartelli della droga , corruzione e traffico di droga, favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina. Avere per mano i numeri giusti era invece di vitale importanza per preparare le stime dei budget di ogni stato. Ad esempio come spiega questo articolo della ABCCensus Reaches Out to Hispanics, Illegal Immigrants” (la popolazione centro americana detiene il record di presenze clandestine);

Per ogni persona non ‘contata’ dal censo della passata decade in Arizona,  la cui cifra si aggirava sulle 20.000 mila persone nella sola Phoenix, sono andati persi circa 80 milioni di dollari in fondi governativi da destinare alla sanita’, alla sicurezza pubblica, alle scuole, agli anziani etc.”

Proprio il Queens fu oggetto di controversia e stupore per il sindaco Bloomberg, che chiese il riconteggio delle schede in quanto “i conti non gli tornavano” (cioe’ il conteggio del censo non combaciava con  i dati dei libri contabili del comune in merito a oneri sostenuti per l’erogazione di buoni pasto,  sussidi per sanita’ e istruzione,  alloggi popolari etc.): “Mayor Bloomberg Challenges Census Count, Hopes To Protect Funding For Hispanic Neighborhoods”.Venne sbeffeggiato anche dai blogger conservatori newyorkesi per non “essersi accorto” di quanti  clandestini vivessero in citta’.

In questo video del Census bureau il report dettagliato della dislocazione della crescente popolazione latino americana per stato e nazionalita’. Notate che gli stati in cui la “popolazione e’ cresciuta” sono quelli interessati maggiormente dai flussi clandestini;  negli stati del sud e sulla costa est e particolarmente  le citta’ di New York e Los Angeles. Gli effetti di questa non-gestione del problema li vediamo in busta paga dal febbraio del 2011.

Tutto questo per spiegare che l’immigrazione clandestina e’ di per se’ un  crimine, in quanto la persona che consapevolmente entra in un paese straniero senza averne il permesso, avvalendosi consapevolmente di un network criminale che fornisce persone e mezzi di supporto,  a parte il fatto che viola la legge che regola la sovranita’ territoriale di una nazione e  fa torto alla sua dignita’ personale perche’ si trovera’ a vivere in situazioni degradanti ai margini di una societa’ nella quale per gioco forza non si integrera’, ma sara’ spesso costretto a svolgere attivita’ illegali per ripagare il suo debito (smercio di droga, vendita di merce abusiva, prostituzione etc) e tutto cio’ non solo lo mettera’ in una posizione  degradante  e  pericolosa, ma portera’ di fatto ad una micro criminalita’ diffusa, a problemi di ordine pubblico, e soprattutto elevera’ esponenzialmente i costi per la gestione pubblica di  sicurezza, prevenzione del crimine, alloggi, consultori, sanita’ gratuita, rimpatri, entrate fiscali evase etc.  Sarebbe quindi il caso di affrontare il problema per quello che e’,  cioe’ un problema di giustizia sociale, senza sviolinature o allusioni discriminatorie, come spesso si fa anche in Italia, seguendo i suggerimenti del demografo Massimo Livi Bacci.

Nota dell’ultima ora (2:12 di mattina): e’ ufficiale Bob Turner ha vinto il seggio del Queens. Forbes riporta che: “Bob Turner says his shocking win in a heavily Democratic New York City district is a “loud and clear” message to Washington… people voted against what he called Democratic President Barack Obama’s irresponsible fiscal policy.” Si, questo e’ un altro chiaro segno che l’America si e’ stancata delle ricette inefficaci prescritte dal suo attuale presidente e richiede un cambiamento di rotta radicale.

In questo video la candidatura ufficiale di Turner dello scorso agosto 2011;


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