Il nono pezzo del racconto di gruppo “Dark Agony”

Creato il 25 settembre 2012 da Evelynstorm

 Il nono pezzo di Dark Agony, scritto da Jessica Pinato. http://www.passionelettura.it/it/2012/08/08/dark-agony-nono-episodio-2/

Nono episodio del racconto “Dark agony”. L’autrice è Jessica Pinato

Bret continuò a rimanere in silenzio, non aveva parole. Io il più potente vampiro della terra? No, non è possibile! Aveva mille dubbi e domande che gli frullavano per la testa a cui non sapeva dare risposta. In futuro, se non subito, pure lui avrebbe dovuto bere sangue umano? Lui, che fino a poco tempo prima non sapeva dell’esistenza dei vampiri? La sua vita poteva continuare tranquillamente? Forse no, ma la domanda più importante era se sarebbe mai riuscito a trovare suo padre Vincent. Aislin, dopo tutto quel silenzio, non ce la fece più e sbottò. «Allora? Dì qualcosa, mi fa impazzire il tuo silenzio!» disse esasperata. Bret si alzò di scatto dalla vasca coprendosi con l’asciugamano. Voleva scappare, scappare da tutto, ma poi pensò ad Aislin e si girò verso di lei. Cosa dovrei dirle? Che non mi riconosco più e mi sento un mostro?! Ma guardando quel suo viso angelico e allo stesso tempo spietato il giovane vide la preoccupazione crescere in lei, così la rassicurò. «Aislin, stai tranquilla, sto bene» e tentò di sorridere, ma lei non se la bevve: era un vampiro, riconosceva le menzogne. «Bret, non mentire.» Dopo aver fatto un profondo respiro, lui riprese a parlare in modo preoccupato: «Hai ragione, mento, non so dove sbattere la testa. Cosa farò adesso? Anzi, cosa faremo?» Aislin, guardandolo, capì l’inquietudine che Bret covava dentro e fece una cosa che lei stessa non si sarebbe aspettata. Si alzò velocemente dalla vasca, pensando al loro primo incontro e a cosa gli aveva dichiarato fermamente, ossia che potevano diventare amici e basta, vista la loro diversità e la sua stessa pericolosità. Ma ora, avendo scoperto la verità, per un piccolo, solo un piccolo istante si lasciò andare e … lo baciò come non aveva mai fatto con nessuno. Bret era sbalordito, ma rispose a quel bacio con tutta la passione che aveva in corpo e guardandola le disse: «Sei tutto per me! Da quando ti ho incontrato mi hai illuminato la vita e non è più stata la stessa, sei la cosa più bella che mi sia capitata.» Quindi la baciò ancora e ancora. La vampira lo abbracciò, ma subito dopo abbassò gli occhi, si rese conto della propria nudità e si coprì subito, imbarazzata. La loro felicità però non durò molto: sentirono la porta di casa sbattere violentemente, accompagnata da risate agghiaccianti, senza dubbio quelle di Hammond e altri demoni. Essendo in trappola, si rivestirono uscendo dal bagno rassegnati. «Ah ah ah, vi ho ritrovato seguendo la scia dei vostri odori, piccoli briganti, o forse dovrei dire “innamorati”?» «Sta zitto! Tu non sai niente, capito?» rispose Bret con tutta la rabbia che aveva in corpo. «Ah no?» ribatté sogghignando Hammond, indicando con lo sguardo la mano che stringeva il ragazzo. Senza pensarci su Bret si scagliò contro il demone, ma contemporaneamente Aislin gridò di dolore; un altro demone l’aveva afferrata e conficcato un pugnale appena sotto il suo cuore, mentre gli altri facevano la guardia. Bret non fece in tempo a girarsi per vedere quello che era successo che venne sbattuto al muro da quell’orrida creatura; stava per essere ucciso come altre volte era accaduto, ma questo non avvenne, perché una mano prese Hammond e con un colpo secco finalmente lo ammazzò, facendo fare la stessa fine agli altri. Aislin e Bret rimasero di sasso, non ci credevano, davanti a loro c’era Vincent.



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