Swatch, azienda che già in passato ha espresso molti dubbi sull’ondata recente degli orologi smart, è convinta che il nome iWatch sia troppo simile al brand iSwatch, una serie di orologi da polso dotati di display digitale. Così, i rappresentanti del gruppo hanno fatto sapere di aver presentato domanda formale di rigetto del marchio Apple agli uffici per la protezione della proprietà intellettuale di mezzo mondo, così da proteggere il proprio business. È un portavoce dello stesso produttore svizzero a confermarlo:
«Se qualcuno vuole registrare un nome troppo simile a uno da noi posseduto, lottiamo affinché ciò non avvenga.»
Apple pare abbia già registrato il brand iWatch in alcune nazioni lo scorso anno – tra cui Giappone, Messico e Turchia – a cui si è aggiunge il caso peculiare dell’Islanda, nazione che ha già concesso la protezione del marchio svizzero proprio perché troppo simile a iSwatch. Le strade per Cupertino si complicano, di conseguenza, anche se per l’orologio intelligente non è ancora detta l’ultima parola.
Oltre alla possibilità di un accordo extragiudiziale, ipotesi probabilmente poco interessante per la stessa Swatch, Apple in passato ha già vinto delle cause contro aziende minori per l’utilizzo indebito della lettera “i” anteposta al nome del prodotto, poiché universalmente riconosciuta dal pubblico come identificativa di un device targato mela morsicata. Sebbene le probabilità di successo contro Swatch siano comunque ridotte, non è detto che Cupertino non si lanci in questa strategia rivendicando i propri diritti contro il rivale svizzero. Nel frattempo rimane insoluta una sola domanda: qualora la Mela non riuscisse a ottenere i diritti di sfruttamento del nome iWatch, in che modo verrà chiamato lo smartwatch che presenterà in autunno?
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