Il nucleare spiegato dai “ragazzi del 1998”

Creato il 23 febbraio 2011 da Lorenzo_gigliotto

Il nucleare è solo una cosa “da grandi”? A giudicare dall’iniziativa di una scuola media di Cernusco, Brianza, si direbbe proprio di no. Il dibattito sull’atomo è più che mai acceso in politica e sui media e all’interno dell’istituto ci si è domandati se conoscono e cosa ne pensano del nucleare quelli che saranno i cittadini di domani. Per questo sono state raccolte le voci dei ragazzi con un questionario. L’atomo, a quanto pare, è più roba da maschi che da femmine:la maggioranza di loro, infatti, sa  già cos’è il nucleare,  mentre solo la metà delle ragazze è “ferrata” su questa fonte energetica. I ragazzi, però, sono quasi tutti contrari, a causa dei rischi che potrebbe causare. Le alunne che dichiarano di sapere cos’è il nucleare sono invece divise tra contrarie e senza una posizione. Qualche voce favorevole c’è: chi sostiene l’atomo lo definisce una fonte di energia pulita su cui puntare.

Al di là dei risultati, c’è da dire che i ragazzi hanno dato prova di comprendere i “nodi” centrali della questione molto bene (e molto meglio di tanti adulti, aggiungerei…): “Abbiamo riflettuto sui risultati  e ci siamo resi conto che, più che la scelta nucleare sì o no, quello che conta saranno le nostre azioni: se si sceglierà il nucleare dovremmo aver trovato il modo di eliminare le scorie e i luoghi sicuri dove riporle finché non si inattivino – leggo sul Giorno, che ha parlato dell’iniziativa . Se il nucleare non sarà scelto dovremmo trovare una fonte di energia alternativa che lo sostituisca per consentire alla gente di beneficiare delle possibilità di cui dispone ora”.

La conclusione è una perla di saggezza da leggere a gran voce: “Indipendentemente dalle scelte che gli adulti di oggi faranno, noi dobbiamo preparaci ad affrontarle, giuste o sbagliate che siano, per costruire il nostro futuro. Il modo di affrontarle deve essere lo sviluppo di una cultura sociale che faccia sì che qualsiasi sia la scelta l’obiettivo finale sia il bene comune”. Chapeau.