Il nuovo passatempo dei teenager: l'omicidio

Creato il 29 luglio 2011 da Bagaidecomm @BagaideComm
"Se la uccidi ti pago una colazione". E' per questa frase, per questo pericoloso gioco che Rebecca Aylward ha perso la vita all'eta di 15 anni, per mano del ragazzino di cui si era innamorata. Joshua Davies ora ha 16 anni ed una fresca condanna per il carcere a vita. Del ragazzo con cui ha scommesso non si sa nulla, sebbene si sia informato sulle modalità dell'uccisione e si sia congratulato, via sms, per la notizia. Ragazzini che uccidono per divertimento, sulla scia di film e serie televisive così reali da sembrare realtà, e di una realtà che si trasforma in un film. E morire per una scommessa, una vita venduta per pochi spiccioli: quelli di un cappuccio e una brioches. Eppure ora anche Joshua non ha più una vita, e mi chiedo se davvero sia irrecuperabile: stiamo parlando comunque di un minorenne che è vittima stessa del reato che ha commesso. Vendere una vita per così poco ha tutta l'aria di un gioco: non c'è un movente forte sotto (si uccide per rapinare, per stuprare...), e questo rende il delitto ancora più agghiacciante. Joshua, non c'è dubbio, è un sadico, e non c'è dubbio merita quella condanna, ma all'epoca dei fatti aveva 15 anni, e il suo tempo libero lo passava a vedere film violenti, e giocare a videogiochi troppo realistici. E se fosse questa società a plasmare le menti, non ancora completamente formate, incapaci di riuscire a comprendere la differenza tra realtà e finzione, incapaci di comprendere le conseguenze di un gesto virtualmente compiuto troppe volte? C'è una soluzione? C'è un modo per fermare questa generale ondata di pazzia, dove si mettono in palio vite innocenti per divertimento? E sopratutto si possono salvare i ragazzi come Joshua?
Valentina Nichele

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