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Il nuovo volto della fantascienza: Sergio Giardo, copertinista di Nathan Never

Creato il 08 marzo 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

 

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Copertina celebrativa colorata da Giardo per il ventennale

Sergio Giardo, torinese classe 1964, entra in Bonelli a trent’anni nello staff di Zona X, antologico nato come costola di Martin Mystere che presentava storie autonome o miniserie a puntate; disegna alcuni episodi di La stirpe di Elan, di genere fantasy, e il fantascientifico Legione Stellare. Alla chiusura di Zona X, dopo un episodio di Legs Weaver, passa a Jonathan Steele disegnandone sedici episodi. Attualmente lavora su Storie di Altrove, speciale annuale di Martin Mystere e su su Nathan Never. Dal numero 250 di quest’ultimo, di cui è anche disegnatore, diventa copertinista del personaggio creato da Medda, Serra e Vigna. Il suo sito è www.giardo.com

Erediti una corona che è stata prima di Claudio Castellini e poi di Roberto de Angelis. Sei un più spaventato o più entusiasta?
Direi che l’entusiasmo batte lo spavento. Sarà per via del fatto che sono sempre stato un fan del personaggio, ho cominciato a seguirlo dal numero uno e, anzi, fu proprio grazie alla passione per Nathan Never che decisi di inviare dei disegni alla Bonelli per propormi come disegnatore. Certo, Castellini e De Angelis sono dei grandissimi artisti con un curriculum ben più importante del mio, ma alla fine mi son detto: se Antonio Serra e la Bonelli mi hanno scelto, vuol dire che posso farcela!

 

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Bozzetto per la copertina del 250

Quando e con quali modalità sei venuto a conoscenza che saresti diventato il nuovo copertinista di Nathan Never? C’erano altri “candidati”?
Beh, prima di sapere che sarei diventato il copertinista, Antonio mi disse che c’era l’intenzione di fare questo cambiamento. All’inizio non era sicuro dovesse essere una cosa definitiva, si parlò anche di circoscrivere il tutto ai quattro numeri della “miniserie nella serie”, ovvero il famigerato Nino (Nuovo Inizio Neveriano) che sarebbe partito col numero 250. Per un breve periodo si valutò anche di avvicendare alle copertine di quei numeri gli stessi disegnatori di ciascun episodio, come avviene per i giganti. Poi la cosa fu accantonata; Antonio mi chiese anche un parere su chi avrei visto bene alle copertine, vennero fuori dei nomi (che non farò), che però per un motivo o per l’altro vennero scartati. Poi Antonio mi disse di provarci. Di sicuro c’era un altro candidato, (di cui non farò il nome), ma forse anche altri. Non chiesi e non volli sapere. Rielaborai quindi la copertina-omaggio del numero uno e feci dei bozzetti per quella del numero 251. La lavorazione di questa seconda copertina, la prima mia originale, fu abbastanza travagliata. Non riuscivo a trovare la posizione giusta dei personaggi, la faccia di Nathan era sempre sbagliata e così via. Antonio e Gianmauro, con pazienza, mi aiutarono dandomi suggerimenti, modificando e ridisegnando i bozzetti. Poi riuscii a sbloccarmi, misi da parte le bozze precedenti e disegnai finalmente la copertina che poi sarebbe stata approvata. Gianmauro colorò le due proposte e Serra le portò in riunione alla presenza di Sergio Bonelli. Era fine luglio e ricevetti infine la telefonata di Antonio che mi comunicava l’approvazione del lavoro e l’incarico. Purtroppo arrivò il 26 settembre, con la scomparsa di Sergio. Per tutti fu uno shock enorme. Riguardo il cambio di copertinista, ci si interrogò se proseguire sulla strada tracciata, se fosse il caso di introdurre dei cambiamenti dopo quello che era successo. Credo ci siano state discussioni in merito in redazione, fino a che fu dato poi il definitivo via libera all’operazione nel mese di ottobre.

 

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Bozzetti per la copertina di Nathan Never 251

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Bozzetti per la copertina di Nathan Never 251

Secondo quanto dettoci da Mirko Perniola in intervista, non si tratta solo di un cambio di “matita”, ma anche di impostazione: che direttive hai ricevuto, e come sono nate? Ovvero, sei stato coinvolto in questa decisione, o hai ricevuto istruzioni a decisioni fatte?
Il discorso è più ampio. Il cambio alle copertine è solo la punta dell’iceberg dell’operazione che è stata pianificata. C’è stato l’evento della Guerra dei Mondi, gestito in maniera esemplare da Stefano Vietti, che ha dato una risoluzione a molte delle trame in sospeso della serie e ha imposto un cambiamento nei rapporti tra i personaggi. Questo è servito come trampolino di lancio per il rinnovamento dei contenuti fortemente voluto da Serra e ha offerto l’occasione per creare un nuovo punto di inizio per chi volesse avvicinarsi al personaggio per la prima volta o per vecchi lettori che volessero riprendere a seguire le avventure dell’Agente Alfa. Per comunicare il cambiamento, era necessario dare un segnale di discontinuità, e da qui la scelta di proporre una nuova matita per le copertine. A dire la verità non c’è stata una precisa direttiva sull’impostazione, ci sono stati dei colloqui tra me e Antonio e ci siamo trovati subito in sintonia su quello che era necessario visualizzare.

Perniola parla di copertine più “classiche”: dovremo quindi aspettarci uno schema piuttosto standard, con grande risalto al personaggio, preso di fronte o di lato, pistola in pugno, o ci sarà spazio per composizioni più libere?
Dipende dalle storie. Tenendo però presente, per quanto può sembrare banale, questa formula di base: Nathan Never è un fumetto d’avventura fantascientifica della Bonelli. Quindi l’illustrazione deve comunicare questi semplici concetti. Elementi fantascientifici (tecnologie, personaggi, sfondi), l’eroe protagonista dell’avventura, lo stile Bonelli. Riguardo quest’ultimo punto è facile fare l’equazione Bonelli uguale Tex (o Zagor), quindi in questo senso possiamo dire che cercheremo di mantenere un’impostazione vicina allo stile “classico” della casa editrice, anche per quanto riguarda i colori, che sono opera del bravissimo Gianmauro Cozzi, già autore delle cover di Greystorm, il quale ha piena autonomia (direttive e supervisione di Serra a parte, ovviamente) nell’impostazione della colorazione.

 

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Bozzetti per la copertina di Nathan Never 251

Nathan nella sua lunga vita editoriale è passato per i più disparati sottogeneri, derivati o parenti prossimi, della fantascienza, dal cyberpunk al supereroistico, dal post-apocalittico alla space opera. Facile prevedere che sarà ancora così, come ti poni come approccio a queste sfaccettature? Credi sia necessario cambiare per assecondare le tematiche del numero o cercherai di mantenerti fedele a una determinata linea a prescindere?
Non credo che siano necessari cambiamenti per rendere le diverse tematiche fantascientifiche presenti negli albi. Nathan Never dopo vent’anni è senza alcun dubbio il più importante e longevo rappresentante della fantascienza a fumetti made in Italy. Gli autori hanno saputo dare alla serie e ai personaggi caratteristiche e personalità che permettono di amalgamare e alternare i vari generi in maniera armonica e naturale. Nathan può passare dalle battaglie nello spazio ai problemi sociali delle città post-apocalittiche rimanendo sempre se stesso. Graficamente, Castellini tendeva più al supereroistico e all’azione, mentre De Angelis ha realizzato splendide copertine d’atmosfera. Idealmente, lo splendido lavoro di questi autori ci ha mostrato le due anime che da sempre coesistono nel personaggio; spero di riuscire a disegnare un Nathan che sappia incarnare indifferentemente queste anime, catturando e proponendo in copertina le emozioni suggerite dalla storia all’interno dell’albo.

 

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Bozzetto quasi definitivo per la copertina di Nathan Never 251

La tua prima copertina è un chiaro omaggio a quella del numero uno, disegnata da Castellini. Anche qui, di chi è stata la scelta e quali le motivazioni della stessa?
La scelta è stata di Antonio, voleva chiudere il ventennale di Nathan Never e aprire il nuovo ciclo con una cover celebrativa che omaggiasse il mitico numero uno. Quando mi comunicò la volontà di affidarmi delle prove per le copertine, casualmente io avevo già in lavorazione qualcosa del genere, che avrei voluto postare sul mio blog per festeggiare il compleanno di Nathan (feci la stessa cosa già in passato per i venticinque anni di Martin Mystère). Insomma, la scelta fu naturale e supportata da validi motivi: gli elementi della storia del numero 250 si sposavano alla perfezione con l’impostazione della copertina, in più l’omaggio poteva essere gradito ai lettori fedeli e allo stesso modo attirare l’attenzione di chi nel corso degli anni aveva smesso di seguire la testata. Va da sé che inoltre la cover del numero uno era perfetta per presentare il personaggio al pubblico, chissà che anche la sua rielaborazione non riesca a incuriosire per la prima volta qualche nuovo lettore!

Una parentesi sul tuo metodo di lavoro: come realizzi le copertine, come scegli il soggetto e tecnicamente che strumenti usi?
Il soggetto lo stabilisce Antonio. Magari ha già le idee chiare su cosa vuole, oppure suggerisce e poi ne discutiamo. Mi invia le pagine della storia in lavorazione perchè io possa individuare e acquisire gli elementi da visualizzare in copertina. Procedo quindi a realizzare dei bozzetti con Manga Studio che invio per l’approvazione. Se non ci sono ulteriori modifiche e uno di questi bozzetti viene approvato, faccio un layout dettagliato sempre in digitale. A questo punto, a differenza di quanto faccio per le storie, la cui realizzazione è tutta con Manga Studio (lavoro così ormai da cinque anni), per le copertine preferisco procedere in maniera tradizionale, a pennarello, sulla base del layout. Faccio la scansione dell’originale, che poi rifinisco e modifico con gli strumenti digitali. Alla fine invio il file ad Antonio per l’approvazione e quindi a Gianmauro per la colorazione.

 

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Copertina definitiva di Nathan Never 251

Hai realizzato anche lo studio grafico di questo nuovo inizio neveriano, compito che prima è spettato a Giancarlo Olivares. Come si è svolto e su quali punti in particolare ti sei concentrato maggiormente?
Ci vorrà qualche numero per ritrovarci nella timeline che segue la Guerra dei Mondi, quindi per vedere le novità grafiche che sono state studiate. Il punto focale di tutto è l’aspetto della città dopo la guerra e la ricostruzione. Avremo una città in piena rinascita e questo aspetto dovrebbe subito saltare all’occhio. Ci saranno dei cambiamenti anche al palazzo dell’Agenzia Alfa, mentre i nostri agenti avranno delle tute nuove fiammanti! Per la città e il palazzo Alfa ho elaborato un modello tridimensionale che mi ha portato via parecchie serate di lavoro, ma spero ne sia valsa la pena.

Continuerai il tuo lavoro su “Storie d’Altrove” lo spin-off di Martin Mystere o questo nuovo impegno ti assorbirà completamente?
Attualmente sto lavorando proprio allo Storie da Altrove che uscirà a fine settembre, incentrato sulla figura di un noto ladro gentiluomo. Poi ho in programma una storia breve per Nathan. Da lì in poi non lo so, non dipende da me, ma dagli impegni che vorranno affidarmi in redazione.

Riferimenti:
Il sito di Sergio Giardo: www.giardo.com

 

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