Il Padiglione Lombardia ha presentato nel corso di una conferenza stampa la sua prossima partecipazione al Vinitaly.
Un parterre di eccezione ha relazionato gli intervenuti sulla crescita dell’export, i dati della vendemmia 2014, la dedica a Luigi Veronelli.
Paolo Massobrio fondatore del Club Papillon, de Il Golosario ha fatto da moderatore introducendo il presidente della Regione Lombardia.
“Regione Lombardia vanta una ricchezza unica in termini di biodiversità e conta 42 denominazioni di qualità: 5 Docg, 22 Doc, 15 Igt, vale a dire l’8% del totale italiano – ha spiegato Roberto Maroni. – Questo significa che in Lombardia puntiamo sulla qualità. E per questo stiamo investendo risorse concrete non solo per sviluppare, ma anche per migliorare la produzione vinicola e la viticoltura, a partire dal rendere più facile l’accesso al credito per gli imprenditori e dalla semplificazione burocratica. Questo è l’anno di Expo e le nostre etichette dovranno fare bella mostra di sé durante i sei mesi dell’Esposizione Universale, ma anche oltre – ha poi aggiunto. – Sono sicuro che il vino lombardo riscuoterà sempre più successo in Italia e nel mondo”. La partecipazione dei produttori e dei Consorzi di Tutela a Vinitaly sarà per questo di fondamentale importanza. La collettiva lombarda, che anche quest’anno sarà tra le prime per numero di espositori con circa 200 aziende presenti in 4 mila metri quadrati allestiti con oltre mille vini in degustazione, avrà aree allestite ad hoc nelle quali troverà spazio l’esposizione di documenti di Veronelli, recuperati dal suo importante archivio.
“Il connubio tra il padiglione lombardo e la figura di Luigi Veronelli, un intellettuale che ha contribuito più di chiunque altro a dare valore alla ricerca della qualità e all’importanza del legame del vino con la terra di origine, non è certo casuale – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio presente alla conferenza. – L’iniziativa, oltre a essere un’operazione culturale di alto livello, è utile anche per sottolineare come le oltre 3 mila aziende vitivinicole lombarde abbiano saputo valorizzare in maniera straordinaria le proprie radici territoriali. Infatti, il nostro Padiglione rappresenta non solo un momento di aggregazione di tutti i consorzi vitivinicoli, ma anche un’importante occasione di promozione delle eccellenze territoriali che nascono nella nostra regione e che ben si accompagnano ai vini di Lombardia”. I Consorzi, gli Enti vini delle diverse zone regionali hanno contribuito alla crescita dell’export che ha registrato un aumento del 3,6%, più sostenuto rispetto a quello medio nazionale (+1,3%) andando così a sfiorare quota 280 milioni di euro. Quanto ai mercati, se Stati Uniti e Germania si sono confermati i due principali per i vini lombardi, il Regno Unito ha raggiunto il terzo posto scalzando la Svizzera.
Massobrio ha poi passato la parola a Gianni Fava. “A contribuire alla crescita dell’export sono state le quattro linee di credito aperte con l’Ocm di settore” ha specifica l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia – che ha permesso di finanziare 12 progetti regionali e altri 7 multiregionali, con un importo complessivo di 15 milioni di euro a sostegno dell’internazionalizzazione”. La Regione infatti ha attivato diverse misure la ristrutturazione dei vigneti, gli investimenti e l’assicurazione del raccolto, mettendo in campo ingenti risorse per rafforzare la competitività delle imprese lombarde. “Anche se in termini di redditività – ha poi concluso – le imprese agricole che producono vino non hanno vissuto le difficoltà che hanno messo in ginocchio le produzioni cerealicole o zootecniche, ritengo che sia maturo il tempo per adottare formule di assicurazione del reddito, alla luce del fatto che le risorse pubbliche contenute nel Piano operativo nazionale non mancano”.
I produttori, le cantine di vino in Lombardia hanno avuto nel 2014 tante difficoltà provocate dal maltempo che hanno reso particolarmente delicata la vendemmia chiusa con un calo della produzione del 7,9% rispetto all’anno precedente. Nonostante questo la competenza e le scelte adottate in vigna e in cantina hanno consentito di realizzare una produzione inferiore di quantità ma garantita per la qualità dalle denominazioni.
I vini lombardi che spaziano dagli spumanti metodo classico di Franciacorta e Oltrepò pavese ai passiti da meditazione del Moscato di Scanzo, passando per i rossi ottenuti dai terrazzamenti della Valtellina, i bianchi eleganti e longevi del Lugana, i tagli bordolesi della Valcalepio, i rossi vivaci del Mantovano e le produzioni di nicchia di San Colombano e delle Terre Lariane, saranno presenti al completo nel padiglione a loro dedicato al prossimo Vinitaly.
di Giuseppe Arena
Photo di Ennevi – Endstartphoto