“il paese delle nevi”, l’amore raffinato di yasunari kawabata

Creato il 08 marzo 2014 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Oggi voglio intrattenervi con uno scrittore che forse è poco noto al grande pubblico, Yasunari Kawabata, ma può fregiarsi del titolo più prestigioso in campo letterario, il Premio Nobel assegnatogli nel 1968. E lo farò cercando non tanto di raccontarvi nei minimi particolari la trama, il che vi negherebbe il piacere della scoperta, ma di introdurvi alla lettura di un romanzo prezioso, “il paese delle nevi“, prosa tra le più fortunate dell’autore giapponese.

Ci sono molti modi di narrare una storia di seduzione. Abbiamo esempi a bizzeffe, nella maggior parte dei casi di mediocre levatura, di letteratuta erotica; ecco, il punto centrale dell’opera di Kawabata è la capacità di esprimere con stile raffinato – azzarderei, senza eguali – quel complesso intreccio di stati d’animo che è la vicenda amorosa.

Shimamura è un uomo facoltoso che da Tokyo giunge in treno in una località termale adagiata tra le montagne della costa occidentale del Giappone. Qui incontra Komako, giovane ed affascinante intrattenitrice di momenti di piacere – una geisha, tanto per intendersi -, dedita all’alcool e alle cure di un uomo a cui la lega un rapporto controverso.

Quel che nasce tra i due è una relazione intensa, non comune, di cui Kawabata non dettaglia i momenti copulativi ma lascia solo immaginare l’effervescenza sentimentale di Komako che si fonde all’emotività controllata e meno partecipe di Shimamura. La penna dell’autore partorisce una sorta di diario di un amore vero ma solo sussurrato, di un coinvolgimento erotico che c’è ma non si vede, di una passione che infuoca ma si scioglie poi tra le nevi di un paesaggio che tutto ammanta di un candore da fiaba.

Già, proprio tra queste montagne che osservano con le loro vette innevate e alla luce di tramonti che incendiano gli animi de “il paese delle nevi“, prende forma una storia struggente e sulla quale incombe la tragicità della vita. Nel nome di un terzo incomodo, la misteriosa Yoko, che vi presento ma non vi svelo: sfogliate il libro, ne vale la pena.

Una nota raccapricciante, ai margini. Kawabata morì suicida, nella più pura tradizione nipponica, nel 1972: tremenda privazione.

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