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IL PAKISTAN SI DIFENDE DAGLI ATTACCHI DI COMPLICITà CON AL QAEDA. LA COLPA è DI TUTTI I SERVIZI SEGRETI , NON SOLO QUELLI DEL PAKISTAN

Creato il 11 maggio 2011 da Madyur

Il Pakistan è un paese offeso e imbarazzato, e vuole subito riscattarsi. Questo paese vive una profonda crisi interna e d’immagine internazionale che il primo ministro Gillani ha provato a rivolgersi al Parlamento “Come è possibile che Osama Bin Laden sia rimasto così a lungo nascosto nel covo di Abbottabad?”.

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A questa domanda, che si fa quasi tutto il mondo, Gillani ha risposto mettendo in piedi un’inchiesta interna. Di un fatto comunque è certo “Sono assurdi i sospetti di complicità o incompetenza dei nostri servizi d’intelligence e dell’esercito. Noi rifiutiamo categoricamente accuse di questo tipo”.

In buona sostanza Gillani rilancia la condivisione della responsabilità “Il fallimento non è stato solo nostro , ma di tutti i servizi segreti che davano la caccia ai capi di Al Qaeda” ha ribadito. Le colpe pakistane, secondo lui, sarebbero minori , visti i successi nella guerra al terrorismo , che resta una priorità pakistana. Molti sono i qaedisti catturati o uccisi dall’Isi (Inter-Services intelligence) , il potente servizio di Intelligence pakistano.

Fu l’Isi , alcuni anni fa , a passare alla Cia le coordinate di uno dei corrieri di Al Qaeda, che avrebbe mantenuto i contatti tra Osama e i suoi fedelissimi e quindi permesso agli americani di individuare la palazzina dove risiedeva Bin Laden. Per suffragare le accuse di collusione con Bin Laden gli basta invece ricordare i pakistani vittime della guerriglia estremista negli ultimi anni: 30000 cittadini oltre a 5000 soldati.

Gillani oltre ad attaccare gli americani sul blitz su Bin Laden condotto da solo, sembra lanciare un monito anche all’India. Infatti dice “Guai a voi se pensate di poter condurre un raid come quello dei Navy Seals per cercare di colpire in Pakistan i responsabili dell’attentato contro gli alberghi di Mumbai nel 2008”. Inoltre sostiene “Qualsiasi attacco al Pakistan , aperto o nascosto , troverà la nostra risposta decisa. Nessuno sottovaluti la capacità delle nostre forze armate di difendere la patria”.

Le prime reazioni in Pakistan comunque sono critiche. I media nazionali chiedono le teste del comandante in capo dell’esercito , il generale Ashfaq Parvez Kayani , e dell’Isi , il generale Ahmed Shuja Pasha. Le opposizioni inoltre vorrebbero le dimissioni del governo.


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