Mentre scrivo questa recensione su Il palazzo della Mezzanotte di Zafòn, ho appena finito di leggere anche Le luci di Settembre, terzo libro dell'autore, e decisamente sono con il cuore nello zucchero filato per la gioia, anche se adesso, devo proprio disintossicarmi e andare oltre. Credo proprio che leggerò Reflections di Francesca Gonzato.
Andiamo con ordine. Una buona recensione dovrebbe avere trama, analisi e opinioni varie, io non ci riesco: esistono per questo decine – credo anche centinaia – di blog letterari ben più preparati di me, quindi, quando parlo di un libro, esprimo solo quello che penso: al diavolo regole e/o dati tecnici.
Per me che sono Zafoniana nel cuore, nella mente e nell'anima, Le luci di Settembre è stato un libro epocale, ha un dettaglio per me negativo – così non faccio la groupie isterica – ma è stato uno dei pochi libri che mi ha fatto piangere, non disperata, ma mi è occorsa una serata per riprendermi dal finale che mi ha lasciato col cuore spezzato, quindi, siete avvertiti: fazzoletti alla mano, o, se siete più forti di me, aspettatevi di tutto!
La storia è ambientata a Calcutta, fin da subito l'itrigo è evidente con la fuga rocambolesca di un personaggio che tenta di salvare i protagonisti della storia: i gemelli Ben e Sheere costretti a essere separati find alla nascita a causa di un nemico che vuole la loro morte, ma perché?
Non credete che la risposta sarà quella che voi volete sentire, o peggio, che sia quella che vi viene detta, perché lo scritto mischia le carte in tavola più e più volte e alla fine o accettate quello che succede o rischiate un esaurimento nervoso perché NIENTE è come sembra!Quando i fratelli si rincontreranno, il mondo che fino ad allora conoscevano crollerà e il nemico che anni prima li aveva inseguiti è tornato, dopo un'attesa lunga 16 anni...ci sono i compagni di ventura, i ragazzi dell'orfanotrofio in cui Ben è cresciuto, ognuno con una propria personalità e un proprio contributo; è uno di loro, Ian, a raccontarci la storia, passo passo, fino all'epilogo finale.
Ancora Zafòn si affida al paranormale, maledizioni, un'anima perduta e destini infausti, tutto condito per far in modo che lo scontro finale sia giocato in stile Saw, L'enigmista, ma Zafòn ancora una volta, nel suo modo sadico e malato, farà trionfare l'amore – e no, non è affatto uno spoiler, non potete immaginare COMEriesce a farlo trionfare xDD
Il dettaglio negativo è ampiamente avvolto in una coperta di perfezione, ma per me c'è e ve lo metto in spoiler per essere più tranquilla.
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Non si capisce come e perché il papà dei gemelli diventi il loro nemico, per carità, ho capito che gli è stata distrutta la vita e vuole vendetta, ho capito che quando ha visto morire la moglie, unica fonte di gioia, ha visto nero e non sapeva più cosa farsene dell'anima... ma come fa a diventare tutt'uno con la macchina del fuoco?Ecco, questo purtroppo è lasciato in sospeso, o almeno io non l'ho capito, lo devo rileggere, ma comunque è tutto molto fumoso ed è un peccato. Comunque è quello che è, un dettaglio, se non ero io fissata per le spiegazioni, neanche ci facevo troppo caso!
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Mi è piaciuto? Sì! Fino a 10 io valuto un bel 8 ½, anche 9Ho pianto o mi sono commossa? Sì, davvero ragazzi, ci sono rimasta molto male per la piega che ha preso la storia alla fine :(
Lo consiglio? Ovvio, è Zafòn, ma solo per chi non vuole finali Disneyani e a chi vuole una storia intricata, misteriosa e crudele.
Lo rileggerò? Zafòn è entrato nelle mie riletture annuali, assieme a Jane Austen, Il piccolo principe e sopratutto Gabriel Garcia Mrquez!
;) Lilly