Il palmizio nel pantano, roba da guinness

Creato il 14 novembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Credo, visti i precedenti, che il comunicato a firma variabile, pubblicato oggi dalla stampa locale,  stabilirà un record.
Infatti, dopo il "pretone" da 450 chili fulminato al November Porc o la pizza di  trecento metri sul lungomare di Napoli, il comunicato odierno a firma variabile, pubblicato oggi dalla pagina fidentina della Gazzetta di Parma, dovrebbe a buon diritto entrare nelle classifiche del Guinness dei primati.
Infatti, con la pubblicazione odierna, battendo tutti i record, lo stesso identico comunicato  a firma variabile - oggi c'è la firma di Elio Massimo Palmizio, deputato -  è già uscito sulla Gazzetta di Parma ben 177 volte. A commento, dietro questa continua  riproposizione, c'è  un'espressione che può servirci a comprendere quello che ci sta accadendo attorno: politique politicienne, ovvero  quella politica che si esaurisce  nei giochi di potere e perde il contatto con l'idea che possa essere strumento  per il raggiungimento di obiettivi utili alla comunità fidentina.
Altro che pippe! Dunque Fidenza, i giochi di potere, le bugie dalle gambe corte, la maldicenza, qualcosa di ancora più lontano di quanto non sia la politica politicante nel suo significato, perché nemmeno siamo di fronte a vere e proprie lotte di potere, ma piuttosto ad affannosi tentativi di non affondare insieme alla barca che fa acqua da tutte le parti. Ma se la politica politicante ha sempre meno a che fare con la polis ma ruota attorno all'interesse particolare dei suoi protagonisti i quali, come primo obiettivo,   hanno quello di non accettare la realtà ma di costruirsene una su misura, a proprio uso e consumo, comunque consolatoria rispetto ad una verità che non si vuole accettare. Tanto da capirci, in tutti i 177 comunicati a firma variabile si ripete che è stata  " giusta la scelta del Pdl di lasciare Cantini" per "lealtà verso il proprio elettorato" così scrive anche Palmizio e così titola la Gazzetta;  in realtà gli assessori in quota Pdl non si sono dimessi nè per lealtà nè per altro, no, non si sono proprio dimessi, ma, dopo una verifica politica, a farlo c'ha pensato il sindaco.  Bagatelle, il risultato non cambia, eppure si vuol far credere che loro hanno lasciato Cantini perché il sindaco avrebbe tradito il mandato affidatogli dagli elettori (!) che, lo dico con consapevolezza,  non era certo quello di affidarsi mani e piedi legate ai voleri del prepotente di turno.   Insomma, capisco,  le disgrazie non vengono mai sole,  soprattutto se vengono dalla Procura della Repubblica,  ma è sbagliato  confondere  destini personali  e disegni politici, non tanto perché i primi incarnano i secondi, quanto perché i secondi appaiano null'altro che strumenti funzionali ai primi. Nel caso, il guinnes dei primati non si fermerebbe  alla forma  ma diventerebbe sostanza,  quella da cui, canta DeAndrè, nascono i fiori...       (cp)                                                                                                                                                                                                                                                                                                   
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