“Il pane carasau – Storie e ricette di un’antica tradizione isolana” di Susanna Trossero ed Antonella Serrenti

Creato il 17 settembre 2014 da Alessiamocci

Il pane, quello fatto in casa, profumato e fragrante, capace di raccontare storie di vita, di famiglia; quel pane, legame insindacabile di una tradizione italiana che ancora oggi resiste nonostante i tanti cambiamenti, si merita oggi un libro.

Un libro capace di raccontare un pane in particolare, ricco di storia e ricette, per accendere interesse e curiosità: il pane carasau.

Il pane carasau. Storie e ricette di un’antica tradizione isolana” di Susanna Trossero ed Antonella Serrenti è dedicato all’antico pane sardo conosciuto in tutto il mondo, pane composto da semplici e pochi ingredienti: una manciata di farina lavorata senza l’utilizzo del lievito e schiacciata a lungo per ottenere uno spessore incredibilmente sottile.

Le autrici raccontano:Noi, con questo piccolo libro, è de “su pani fattu in domu” che vogliamo parlarvi, “il pane fatto in casa”, quello che racconta storie infinite, che nasce in seno a una famiglia e che vaga di casa in casa, dentro bisacce o sull’altare del parroco, che richiede un intero corredo di canestri e di preziosi teli di lino bianco, che sopravvive a più di una stagione, e che prima ancora d’esistere è parte di un’idea che nasce coltivando, trebbiando, setacciando.

Il libro racconta, tramite storie e ricette, la Sardegna, regione italiana che resiste ai cambiamenti e si ancora con forza alle sue tradizioni portando in tavola i sapori di una terra consapevole. Quel pane così famoso e particolare diventa così oggetto di ricerca e complice di ricette gustose, conosciuto anche come carta da musica, nome scelto dai viaggiatori a causa delle sue sottilissime sfoglie e del suono che producono, il pane carasau riesce da solo a trasportare il lettore in un viaggio ricco di cucina e aneddoti familiari, come un perfetto padrone di casa mentre consuma un pasto alla sua tavola.

Il pane carasau si presta ad accompagnare molte pietanze, e chi meglio del pastore ce lo ha insegnato: utilizzato a mo’ di piatto, viene insaporito piacevolmente dai cibi più vari e – a oggi – è base ideale di sauté di cozze e vongole, di fritture, di primi piatti, di trippa, di carne o pesce alla brace, ed è utilizzato come decorazione negli antipasti lavorato a piccolissimi imbuti (noi vi abbiamo parlato di quelli più grossi da farcire, ma il procedimento è lo stesso).”

Susanna Trossero è nata a Cagliari e vive a Roma. Ha fatto della scrittura la sua principale occupazione. Ha pubblicato poesie, raccolte di racconti, romanzi, e sta lavorando ad altri progetti. È un’appassionata di racconti brevi. 

Antonella Serrenti è nata nell’isola di Sant’Antioco, in Sardegna. Ama leggere ma anche scrivere; premiata in concorsi letterari, ha appena ultimato una raccolta di racconti e ha pubblicato numerosi racconti brevi per il blog GraphoMania. È un’appassionata di cucina e di antiche tradizioni della sua terra.

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