Il pane con l'uva.

Da Carlottad
 scrive:
"E' uno di quei giorni che ti prende la malinconia..."
Essì, ci sono quei giorni lì. Semplicemente storti.
Cerchi di parlarne con un'amica e scopri che sta peggio di te.
Potresti risollevarti l'umore con uno shopping assolutamente futile.
Ma l'idea di vestirsi, prendere l'auto, il parcheggio... uffa...
Poi magari è un giorno che si senti una palla e rischi di demoralizzarti nel vedere che la solita taglia di pantaloni ti sta stretta. Troppo rischioso.
Allora si può impastare: costa meno dello shopping e il movimento, come un matra, impiega le braccia e svuota il cervello.
Un po' di musica allegra aiuta.
Cosa impastiamo?
Non so voi, ma a me piace il pane con l'uvetta.
Ma proprio pane-pane, non un dolcetto.
Il pane dell'autunno, il pane che mi piace più di una brioche perché non è dolciastro.
Il dolce è improvviso e totale quando sul palato si rompe l'acino e contrasta con l'accoglienza saporita della mollica del pane e la fragranza della crosta.
E' profumato, il pane con l'uva. E' semplice. Non richiede grandi pensieri, è consolatorio.

La ricetta è di una semplicità imbarazzante. Sennò che consolazione é?
Ingredienti:
500 g di farina 00
20 g di lievito di birra fresco
70 g di zucchero
200 g di uvetta sultanina
50 g di strutto ( o olio a piacere)
sale q.b.
zeste di limone
acqua
Si scioglie il lievito di birra in mezzo bicchiere d'acqua a temperatura ambiente con un cucchiaio di zucchero e si lascia finchè si vede che si sta attivando.
In una ciotola si mette la farina a fontana, il resto dello zucchero, lo strutto sciolto e si comincia ad impastare, quindi si aggiunge il lievito e, poco per volta, l'acqua.
Va meglio l'umore?
Si lavora bene ed è ora di aggiungere un cucchiaino di sale. Dopo poco anche le zeste ricavate da un limone non trattato che daranno un piacevolissimo profumo al pane.
L'impasto deve risultare morbido, cedevole, lavorabile, ma idratato.
Elastico.
Mettiamolo in una ciotola e lasciamolo lievitare al caldo, coperto da una pellicola o da un canovaccio.
Intanto facciamo rinvenire l'uvetta nel liquido che preferite: acqua, liquore, vino...
Quando il pane è ben lievitato lo versiamo senza impastarlo su una spianatoia e ne ricaviamo una specie di rettangolo su cui versiamo l'uvetta livellandola.
Avvolgiamo a spirale lenta e premiamo un poco in modo da avere una specie di cilindro schiacciato.
Lo adagiamo nella teglia e pratichiamo un taglio al centro, spolveriamo appena di farina.
Lasciamo lievitare il pane al caldo, quando è ben lievitato lo mettiamo in forno a 200 gradi ( consiglio statico con una ciotola d'acqua sul fondo) finchè è ben cotto, croccante e dorato.
Se si mangia tiepido l'effetto rasserenante è assicurato. :D
Con questa ricetta partecipiamo al contest di Giulia

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