15 novembre 2012 Lascia un commento
S’intende che la sorpresa non mette in discussione le capacita’ di Avati ma anzi si veste di profondo rispetto e ammirazione per un Maestro del cinema capace di grande scrittura.
Stessa trama del film, non potrebbe essere diversamente, stesura probabilmente antecedente allo script per via di piccole differenze che non spostano l’asse del racconto ma rivelano i cambiamenti decisi per il grande schermo.
E’ la storia di un padre e di una figlia, di un omicidio e di tante vite spezzate in tutti i modi possibili nei quali si puo’ spezzare una vita.
E’ una storia di scelte sbagliate per le quali l’innocenza non giustifica e non perdona chi ha dato troppo amore, chi ne ha dato poco, chi ha scelto la squadra perdente e verra’ per questo barbaramente trucidato, chi come Giovanna avra’ salva l’anima in cambio della vita.
Romanzo doloroso come e piu’ del film, intenso, tragico ed angosciante senza lo schermo a rendere impersonale una vicenda che sulla carta ha tempo di attaccarsi ai pensieri del lettore e avvinghiandosi ad essi, pone cupe domande su chi abbia sbagliato, perche’ e se davvero la punizione di ognuno e’ commisurata ai delitti commessi.
Complice la non eccessiva lunghezza, confesso di averlo letto d’un fiato, trascinato in un vortice accecante che la visione del film e la conoscenza della storia, non ha attenuato e tantomeno sminuito.
La scrittura e’ un nuovo volto di Avati assolutamente da conoscere e far proprio.